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Stregherie. Fatti, scandali e verità sulle sovversive della storia

In seguito al successo riscosso dall’edizione monzese, la mostra approda a Bologna dal 17 febbraio al 16 giugno 2024 presso Palazzo Pallavicini.

Fatti, scandali e verità sulle sovversive della storia, curata da Luca Scarlini, è risultata per la città di Monza un’esperienza immersiva e talmente sconvolgente da fare sì che attraverso le sue innovative modalità di esposizione si alzasse un grido talmente forte da echeggiare fino a Bologna.

La donna infatti nasce come fata incontaminata, in amore si trasforma in maga per poi essere infine macchiata dalla visione patriarcale e divenire ancor prima di ogni cosa una strega. Questo il racconto che si prospetta nelle dieci sale di Palazzo Pallavicini. Il ritratto di una donna multiforme, trasformista e anche un po’ alchimista, un’immagine che si plasma attraverso una metamorfosi iconografica che oscilla tra folklore e ricostruzione storica.
Il racconto creato dalla mostra non presenta una sterile raccolta di manufatti ma le stanze invece, attraverso gli oggetti, vogliono mettere in scena i momenti più rilevanti della vicenda storica della strega e ci offrono anche la possibilità di sentire storie originali ispirate alle opere presentate nell’esposizione.

La mostra, ideata e prodotta da Vertigo Syndrome, espone una collezione di stampe antiche unica al mondo, che mette insieme i maggiori incisori ed artisti degli ultimi due secoli con straordinari illustratori anonimi dimenticati, presentando scene di malefici, torture, sabba osceni, crudi episodi di stregoneria ma anche scene luminose di streghe buone, zingare che guariscono bambini dalle malattie e simboli magici nascosti in quadri pastorali.
Il percorso mette in rilievo l’evoluzione che la figura della strega ha avuto nel corso dei secoli, partendo dal suo significato sociale più antico arrivando fino alla sua accezione moderna. Mettendo insieme una serie di elementi che delineano un’identità profondamente intrecciata con il mondo della natura, un racconto che ci parla di donne sapienti.

Oggi come un tempo, le streghe sono in una società patriarcale un gruppo di donne che si dedica all’occulto e che usa il proprio sapere, “la magia”, per approcciare al quotidiano.
Attraverso una raccolta di stampe antiche unica al mondo, la collezione Guglielmo Invernizzi , mettendo insieme alcuni dei maggiori incisori e artisti degli ultimi due secoli, come Goya e Delacroix, con straordinari illustratori anonimi dimenticati.
Mostrandoci ambedue le facce dell’occulto, da una parte scene di malefici, torture, sabba osceni dall’altra scene luminose di streghe buone, e simboli magici nascosti in quadri pastorali.

Luca Scarlini infatti commenta – “Si diventa streghe per affermare la propria personalità, per sfuggire alle botte di un marito manesco, per insoddisfazione di sé, per impulsi erotici, per odio verso i propri nemici, perché attratte dalla luna o dalla potenza delle piante” – andando a presentare così una mostra che indaga a tutto tondo la donna più scomoda della storia : la strega.

Dentro la mostra
La mostra rende giustizia al senso più pieno della parola “Strega”, dichiarando che in un mondo che apparentemente ha rinunciato a ogni senso del sacro e a molti dei suoi antichi legami con la natura, esiste ancora, oggi come un tempo, una società di donne che si dedica all’occulto e che usa la magia per risolvere i problemi del quotidiano.
 
Si diventa streghe per affermare la propria personalità, per sfuggire alle botte di un marito manesco, per insoddisfazione di sé, per impulsi erotici, per odio verso i propri nemici, perché attratte dalla luna o dalla potenza delle piante. 
L’elenco delle opere racchiude circa cento incisioni originali antiche, scelte dal curatore Luca Scarlini all’interno della collezione Guglielmo Invernizzi. 
 
Sempre dalla collezione provengono alcuni trattati immancabili in un percorso dedicato alla stregoneria, come il Malleus Maleficiarum, il più consultato manuale sulla caccia alle streghe, nella pregiata edizione del XVI secolo, dove sono indicati caso per caso i supplizi e le pene da fare soffrire a chi era accusato di stregoneria.
 
A fianco delle opere, la mostra presenta una selezione di manifesti, locandine e fotobuste a tema maligno, provenienti dalla sterminata collezione di cimeli cinematografici di Alessandro Orsucci, ed una serie di oggetti originali, mai visti in Italia, legati al mondo della stregoneria – antichi calderoni, bacchette, feticci, amuleti e talismani – prestati dal leggendario Museo specializzato in Stregoneria di Boscastle, in Cornovaglia.

Viola De Colombi Bosetti

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