Premessa
Il presente Regolamento integra lo Statuto del Consorzio Costa Smeralda. Le sue norme, in accordo con la legislazione urbanistica vigente, sono state formulate coerentemente ai criteri generali che hanno ispirato l’urbanizzazione del Comprensorio: il desiderio di salvaguardare la singolare natura dei luoghi e quello di incoraggiare il rispetto per la bellezza del paesaggio. Ciò anche in considerazione che l’Architettura è un’espressione della cultura. La creazione artistica, la qualità delle costruzioni, il loro inserimento armonioso nell’ambiente circostante sono di pubblico interesse. A tale scopo il Comitato di Architettura si esprime in merito agli aspetti architettonici, formali e compositivi delle opere edilizie, valutandone l’inserimento nel territorio ed intervenendo con la propria autonomia nel merito della qualità dei progetti sottoposti al suo esame.
Art. 1 – OPERE DA TUTELARE
Le opere soggette al presente regolamento sono:
Art. 1 – GRUPPO A:
– Piani di lottizzazione;
– Piani planovolumetrici;
– Opere di urbanizzazione primaria – infrastrutture generali;
– Scavi e movimenti di terra relativi a qualsiasi opera, che comportino una sostanziale modifica della situazione preesistente;
– Strade e parcheggi pubblici e privati;
– Fognature, canalizzazioni di acqua, elettricità, telefoni, impianti di potabilizzazione, depuratori, impianti di ogni altra natura;
– Illuminazione esterna pubblica e privata;
– Fabbricati;
– Nuovi edifici;
– Trasformazioni strutturali, estetiche, volumetriche, esterne di fabbricati preesistenti;
– Trasformazioni che comportino il mutamento di destinazione del fabbricato e comunque ne modifichino la composizione con varianti ed aggiunte;
– Opere di demolizione totale di costruzioni preesistenti;
– Lavori di decorazione, restauro di parti esterne;
– Autorimesse;
– Piscine;
– Ogni modifica dell’aspetto esterno o interno di immobili di interesse architettonico, monumentale o archeologico, ivi comprese le formazioni geologiche di cui la zona è particolarmente abbondante;
– Generalmente tutte le opere marittime pubbliche e private di qualsiasi natura esse siano, moli, dighe, pontili, fari, ecc.;
– Attrezzature balneari stagionali.
GRUPPO B:
– Messa a dimora di piante, giardini, cancelli realizzati con materiali, forme e dimensioni diversi da quelli di comune uso sul territorio consortile;
– Potatura e/o abbattimento di alberi, piante e cespugli.
– Lavori di tinteggiatura esterna che comportino variazioni di colore rispetto a quello preesistente;
– Tende, tettoie, pergolati, portici, ingombranti spazi pubblici o privati;
– Cisterne, vasche;
– Prefabbricati anche a carattere provvisorio;
– Opere di parziali demolizioni;
– Opere di recinzione, muri, cancelli, realizzati con materiali, forme e dimensioni diversi da quelli di comune uso sul territorio consortile;
– Insegne commerciali luminose e di qualsiasi altro tipo;
– Segnalazione ed insegne stradali di qualsiasi genere;
– Antenne radio, televisione, parafulmini;
– Installazioni mobili o fisse, anche se a carattere temporaneo, in luoghi pubblici o privati od in proprietà demaniali;
– Generatori di corrente, condizionatori ed opere accessorie.
GRUPPO C:
– Messa a dimora di piante, giardini, cancelli realizzati con materiali, forme e dimensioni diversi da quelli di comune uso sul territorio consortile;
– Potatura e/o abbattimento di alberi, piante e cespugli.
GRUPPO D:
– Trasformazioni interne di costruzioni che non comportino il mutamento di destinazione;
– Rifacimento delle tinteggiature esterne dei fabbricati che non comportino alcuna variazione di colore;
– Scavi e movimenti di terra di modesta entità;
–Opere di recinzione e cancelli, realizzati con materiali, forme e dimensioni simili a quelli di comune uso nel territorio consortile;
– Segnalazioni ed insegne stradali prescritte dal Codice della Strada ed accessorie all’infrastruttura stradale;
– Perforazioni di pozzi per ricerca di acqua.
Chiunque abbia intenzione di eseguire una di tali opere dovrà adeguarsi alle norme del presente Regolamento e, per l’accertamento della conformità dei progetti relativi alle opere di cui ai sopra indicati Gruppi, dovrà ottenere l’approvazione scritta del Consorzio Costa Smeralda, espressa dal Comitato di Architettura e/o dai suoi Organi Delegati, in conformità alle deleghe, ed alle modalità fissate dal Comitato di Architettura.
Norme generali
Art. 2 – DOMANDA Dl LICENZA Dl COSTRUZIONE
Il richiedente dovrà inviare, su apposito modulo, disponibile presso la Segreteria del Comitato di Architettura, una domanda indirizzata al Consorzio Costa Smeralda, accompagnata dal progetto in duplice copia, firmato dal proprietario del terreno e dal progettista. La Segreteria del Consorzio è a disposizione per ogni possibile informazione.
Art. 3- ESAME PROGETTI ED AZIONI PREVENTIVE CONTRO LE TRASGRESSIONI
I progetti dovranno essere presentati prima della riunione del Comitato di Architettura nei termini di tempo stabiliti per ogni tipo di progetto. I progetti saranno esaminati dal Comitato entro 90 giorni dall’invio della domanda. Il proprietario o i suoi rappresentanti potranno, con domanda scritta, chiedere d’essere ascoltati durante la riunione del Comitato. Il Comitato si riserva tuttavia la facoltà di accettare o meno detta richiesta. Esaminato il progetto, il Comitato di Architettura, esprimerà parere favorevole o contrario. Nel primo caso il Comitato potrà eventualmente richiedere, a mezzo di prescrizioni, varianti e/o modifiche al progetto presentato. ln tal caso, per l’ottenimento dell’autorizzazione consortile, dovranno essere prodotti nuovi tipi con l’adempimento delle prescrizioni richieste prima dell’inizio dei lavori. Il progetto potrà essere ripresentato solamente qualora siano state apportate le modifiche e/o le varianti formulate dal Comitato, con le predette prescrizioni. ln casi particolari, adeguatamente motivato, potrà essere espresso dal Comitato di Architettura un parere sospensivo. Sul progetto approvato sarà apposto un timbro con gli estremi di approvazione ed una copia con detti estremi sarà restituita al proprietario o a chi per esso. Prima del rilascio dell’autorizzazione all’inizio dei lavori, il Consorziato dovrà indicare il nominativo dell’impresa a cui intende affidare l’esecuzione del progetto.
Art. 4 – TERMINE Dl VALIDITÀ DELL’APPROVAZIONE
L’approvazione di un progetto accordata dal Comitato di Architettura, scadrà automaticamente se i lavori non saranno iniziati entro il termine di un anno salvo rinnovo. Il rinnovo, salvo cause di forza maggiore, può essere concesso una sola volta e per un altro anno e per tale rinnovo, a titolo di presentazione della richiesta di rinnovo, si deve pagare una quota in misura doppia di quella pagata alla prima presentazione del progetto. Scaduto detto rinnovo, il progetto deve essere ripresentato ex novo con gli stessi elaborati e sagome previsti in prima presentazione e ciò in quanto, trascorsi due anni, la situazione dei luoghi potrebbe essere mutata
Art. – 5 VARIANTI
Ogni modifica al progetto inizialmente approvato dovrà essere oggetto di una domanda di autorizzazione al Consorzio, il quale, secondo i casi, potrà richiedere il deposito di nuova documentazione.
Art. 6 -INIZIO LAVORI
I proprietari. o per essi il direttore dei lavori, dovranno comunicare al Comitato di Architettura, la data di inizio di tutti i lavori e permettere ai rappresentanti del suddetto Comitato di eseguire tutte le verifiche necessarie.
Art. 7 – LAVORI Dl COSTRUZIONE DURANTE L’ALTA STAGIONE
Al fine di limitare i rumori molesti durante l’alta stagione, il Consiglio di Amministrazione, su suggerimento del Comitato di Architettura, emana norme relative alla riduzione e sospensione delle attività edilizie.
Art. 8 – SCAVI CON USO DI ESPLOSIVO
Chiunque debba eseguire lavori con uso di esplosivo, oltre al rispetto delle vigenti leggi italiane, dovrà rispettare le seguenti norme:
Art. 9 -NORME IGIENICHE E DI PULIZIA DEL CANTIERE
È assolutamente vietato depositare materiali di costruzione, rifiuto od altro sui terreni, strade o lotti adiacenti al lotto interessato ai lavori. Se per motivi contingenti (ad es. scavo o scarico di materiali edili), si depositassero sulla strada residui di essi, l’impresa esecutrice dovrà provvedere immediatamente allo sgombero ed alla pulizia giornaliera della strada stessa. Qualora l’impresa non osservasse le disposizioni sopra indicate, il proprietario provvederà ad ammonirlo formalmente e le darà tre giorni di tempo per adeguarvisi. Trascorso inutilmente tale termine, si procederà alla sospensione dei lavori a norma delllArt. 17. Anche nell’ipotesi ora detta il Comitato di Architettura potrà segnalare il caso al Consiglio di Amministrazione del Consorzio, per l’irrogazione della penale a carico dei proprietari, nei termini di cui allIArt. 17 bis.
Art . 10 RIFIUTI, INTERVENTI CONTRO INSETTI E RODITORI
Vietato lo scarico di rifiuti di ogni genere, comprese le macerie e terra che dovrà essere effettuato in conformità alle disposizioni di legge vigenti. Di conseguenza i proprietari dovranno far ritirare i loro rifiuti regolarmente dal servizio preposto a tale scopo e sostenere le spese relative. Ogni proprietario dovrà assicurare, con mezzi appropriati, adeguati interventi contro le zanzare, le mosche ed i roditori. ln difetto, il Consorzio Costa Smeralda potrà far prendere dai propri servizi tutte le misure necessarie a spese dei proprietari manchevoli.
Art . 11 RIFIUTI, INTERVENTI CONTRO INSETTI E RODITORI
Ogni costruzione dovrà essere munita di estintore appropriato, che dovrà essere mantenuto in stato di buona manutenzione. Un incaricato del Consorzio potrà chiedere la prova dell’esistenza e del buon funzionamento dell’estintore. Ogni accantonamento di materiali infiammabili sulla Costa Smeralda è proibito, salvo autorizzazione speciale del Consorzio, che determinerà le misure di sicurezza da prendere. Tutti i fuochi di artificio od altri, anche quelli per eliminare rifiuti di disboscamento od altro, sono vietati, salvo autorizzazione speciale del Consorzio, durante la stagione secca, cioè, generalmente dal 1 5 maggio al 15 ottobre.
Art. 12 – PUBBLICITÀ E SEGNALETICA
In tutto il territorio della Costa Smeralda è proibito esporre cartelloni pubblicitari di qualsiasi tipo. L’affissione di annunci ed avvisi di interesse generale e particolare e la segnaletica privata dovranno seguire le norme specifiche, riportate in questo Regolamento.
Art. 13 – ILLUMINAZIONE ESTERNA
Ogni progetto di illuminazione esterna dovrà seguire le norme specifiche riportate in questo Regolamento.
Art. 14 – CAMPINGS
Sono assolutamente proibiti i campings, le abitazioni temporanee o mobili e specialmente le sistemazioni di tende, roulottes, caravan e simili.
Art. 15 – ANTENNE
La ricezione delle trasmissioni televisive dovrà avvenire nelle costruzioni di tipo intensivo, quali Alberghi, villaggi, case od appartamenti, teatri od altri edifici di notevole mole, mediante antenne centralizzate. Quando nelle suddette costruzioni dovranno installarsi diverse utenze sarà fatto obbligo ad ogni singolo utente di allacciarsi all’antenna centralizzata. Solamente per le ville isolate è consentita l’installazione di antenne televisive individuali. L’ubicazione di dette antenne dovrà essere approvata dagli Organi del Consorzio.
Art .16 SCIORINAMENTO Dl BIANCHERIA OD ALTRO
È vietato ogni sciorinamento di biancheria od altro, sulle finestre, porte, tettoie, terrazze, giardini ed ogni altro luogo fronteggiante strade od altri spazi pubblici. Si raccomanda di prevedere in ogni progetto un luogo riservato e nascosto,da destinare a detto sciorinamento.
Art. 17 – TRASGRESSIONI E PENALITÀ
Qualora un’opera venga eseguita senza approvazione del Comitato di Architettura, il Direttore del Consorzio prende contatto immediato con il proprietario per ottenere l’interruzione dell’opera. ln caso di rifiuto da parte del proprietario, il Direttore del Consorzio, su mandato del Consiglio di Amministrazione, si rivolge all’Autorità Giudiziaria per ottenere, ai sensi di legge, la riduzione in pristino a spese del proprietario. Qualora un’opera venga eseguita senza rispetto dei termini e delle condizioni del progetto approvato il Comitato di Architettura invita formalmente il proprietario a modificare l’opera in maniera da rispettare i termini e le condizioni suddette. ln ogni caso, potrà essere chiesto all’Autorità Giudiziaria che venga ordinata la sospensione dei lavori, qualora essi siano in corso. Comunque, se entro il congruo termine fissatogli, il proprietario non si adegua all’invito, il Comitato di Architettura ne riferisce al Direttore del Consorzio, per i provvedimenti di cui al | 0 comma del presente articolo.
Art. 17 bis
Indipendentemente dalla procedura di sospensione e/o demolizione sopraddetta, i Consorziati inadempienti saranno tenuti al pagamento, in favore del Consorzio, di una penale sino al quinto del prezzo di acquisto dell’immobile su cui sorge l’opera e, in ipotesi di trasferimento a titolo gratuito, del valore dell’immobile accertato dall’Ufficio del Registro. Il Consiglio di Amministrazione del Consorzio Costa Smeralda – cui è demandata l’erogazione e la determinazione dell’importo di detta penale, su segnalazione del Comitato di Architettura – potrà ridurne l’importo in conseguenza alle giustificazioni addotte dall’inadempiente. Le disposizioni del presente e del precedente articolo si applicano anche alle opere di trasformazione interna di fabbricati o di porzioni di fabbricati soggetti all’approvazione del Comitato di Architettura a norma dell’Art. 1 , 20 comma, del presente Regolamento.
Art. 18 -RITROVAMENTI ARCHEOLOGICI E STORICI
Nel caso in cui si trovino nella zona della Costa Smeralda elementi di interesse paleontologico, archeologico, artistico, storico, il ritrovatore, il proprietario, il direttore o l’imprenditore dei lavori saranno obbligati a farne denuncia immediata alle Autorità competenti ed al Comitato di Architettura. Questi oggetti, con l’accordo delle Autorità, potranno essere raccolti in un museo particolare della zona.
Art. 19 INTEGRAZIONI AL REGOLAMENTO
Tutti i progetti soggetti al rilascio di concessione Edilizia Comunale, devono essere preventivamente sottoposti all‘approvazione del Comitato di Architettura del Consorzio e dovranno essere in accordo con il Regolamento Edilizio Comunale.
Art. 20 – RISPETTO DEL REGOLAMENTO EDILIZIO COMUNALE
Il Comitato di Architettura si riserva la possibilità di segnalare al Consiglio di Amministrazione del Consorzio, le integrazioni ed ogni altra variazione della normativa portata dal presente Regolamento, ai fini dell’assunzione della delibera prevista dall’Art. 25 – 70 capoverso dello Statuto del Consorzio.
Piani di lotizzazione
Premessa
Le procedure riportate nel testo che segue, relative ai piani di lottizzazione, strumenti finali dello sviluppo urbanistico, hanno come principale obiettivo, il raggiungimento di un corretto rapporto tra ambiente e insediamenti. Gli articoli più avanti riportati non vogliono costituire un vero e proprio regolamento, ma rappresentano un metodo che consente al progettista una scelta urbanistica ottimale per il territorio da sviluppare, e per il Comitato di Architettura del Consorzio Costa Smeralda, un sistema di controllo di agevole applicazione. Le esperienze passate ed una tecnologia sempre più avanzata e sofisticata, consentono al Comitato di Architettura del Consorzio Costa Smeralda un esame più scientifico degli studi urbanistici, con possibilità quindi di razionalizzare al massimo qualunque intervento sull’ambiente naturale ed ottenere un “prodotto urbanistico” compatibile con tutte le componenti ambientali. La nuova tecnologia del computer, consente al Comitato di poter eseguire preventivamente un larghissimo ventaglio di sviluppare, e per il Comitato di Architettura del Consorzio Costa Smeralda, un sistema di controllo di agevole applicazione. Le esperienze passate ed una tecnologia sempre più avanzata e sofisticata, consentono al Comitato di Architettura del Consorzio Costa Smeralda un esame più scientifico degli studi urbanistici, con possibilità quindi di razionalizzare al massimo qualunque intervento sull’ambiente naturale ed ottenere un “prodotto urbanistico” compatibile con tutte le componenti ambientali. La nuova tecnologia del computer, consente al Comitato di poter eseguire preventivamente un larghissimo ventaglio di verifiche, anche a livello tridimensionale, di una analisi molto approfondita del territorio, con l’indicazione delle scelte ottimali circa il posizionamento dei volumi e tracciato della viabilità. Gli elementi fondamentali per consentire le verifiche su indicate, sono costituite soprattutto dai dati di rilievo plano-volumetrico del territorio da lottizzare. Si tratta quindi di elementi comunque utilizzati ed indispensabili per il corretto studio di un piano di lottizzazione.
Art. 21 – AREE ASSOGGETTATE A PIANO Dl LOTTIZZAZIONE
Tutte le aree consorziate, per le quali è previsto un intervento urbanistico di qualunque genere, sono assoggettate allo studio di un piano di lottizzazione, che tenga conto delle procedure più avanti riportate, ed in rispetto alle normative Regionali e Comunali.
Art. 22 – DOMANDA Dl APPROVAZIONE
Chiunque intenda sviluppare le aree indicate all’Art. 21 è tenuto a presentare preventivamente uno studio di lottizzazione al Comitato di Architettura del Consorzio Costa Smeralda. La domanda accompagnata dal progetto in duplice copia, firmata dal proprietario e dal progettista, deve essere indirizzata al Consorzio Costa Smeralda, e pervenire almeno 60 giorni prima del suo esame da parte del Comitato di Architettura. Tutte le domande ricevute in ritardo saranno esaminate nella riunione successiva.
Art. 23 – PARTICOLARI DEI PROGETTI ED ALLEGATI
Il Comitato di Architettura prenderà in esame: A) il progetto di massima o B) il progetto definitivo.
Progetto di massima:
Per l’esame di un progetto di massima di un piano di lottizzazione, sono necessari i seguenti elaborati:
A) Stralcio dello strumento urbanistico comunale con I’indicazione dell’area interessata alla lottizzazione.;
B) Planimetria catastale con l’indicazione dei mappali interessati e relativo certificato catastale, attestante le superfici catastali.
C) Corografia scala 1 :10.000 con indicazione dell’area interessata.
D) lanimetria scala 1:4.000 0 1:2.000 con rilievo plano-altimetrico del terreno, sul quale devono essere indicati i confini della lottizzazione, le aree adiacenti già lottizzate o meno e le costruzioni in un raggio di 500 metri dai confini dell’area lottizzata.
E) Presentazione grafica scala 1 :1 .OOO del territorio da lottizzare, con grafici che oltre a rappresentare lo stato di fatto dell’area interessata evidenzino:
– Fasce del terreno con pendenze diverse.
– Le macchie di vegetazione e gruppi di rocce importanti.
– Iconi panoramici più importanti.
– Gli accessi alla lottizzazione.
– Adeguate sezioni del terreno oggetto della lottizzazione.
F) Relazione tecnica generale sui criteri di impostazione dello studio di lottizzazione, con riferimento alle normative ed agli strumenti urbanistici Regionali e Comunali, con una tabella contenente tutti i dati tecnici relativi alle superfici, ai volumi, alle tipologie dei fabbricati; alle superfici degli standard e riferimenti tecnici generali relativi alle opere di urbanizzazione.
Progetto Definitivo:
Per ottenere l’approvazione definitiva del piano di lottizzazione, oltre alla presentazione degli elaborati previsti per il progetto di massima (qualora non fosse stato presentato in precedenza detto progetto di massima) ed oltre agli elaborati previsti dal Regolamento Edilizio Comunale non elencati più appresso, dovranno essere presentati i seguenti elaborati:
– Planimetria in scala 1:1000, nella quale dovranno essere individuati:
– I lotti edificabili con i relativi valori di superficie, di volume e di altezza massima dei fabbricati.
– La viabilità
– Le aree destinate ai parcheggi pubblici ed agli altri standards pubblici con riportati i dati relativi alla superficie ed alla loro destinazione.
– Plano-volumetrico in scala 1:1000 con riportata l’area entro la quale, all’interno dei singoli lotti, dovrà essere realizzato il fabbricato, con tracciata una linea ortogonale all’asse di massima visibilità panoramica dell’area destinata alla localizzazione del fabbricato.
– Planimetrie generali in scala 1 :1000 dell’intera rete viaria della lottizzazione con la localizzazione dei parcheggi pubblici.
– Rappresentazione grafica delle livellette stradali, dei raggi di curvatura e delle sezioni tipo stradali.
– Studio di massima dei parcheggi pubblici con l’individuazione del numero dei posti auto.
– Planimetria generale in scala 1:1000 delle infrastrutture idriche, fognarie, elettriche e telefoniche con la localizzazione del serbatoio idrico e dell’impianto di depurazione con il relativo scarico.
– Relazione tecnica sui criteri generali d’impostazione, corredata di tutti i dati planimetrici, volumetrici e delle altezze dei fabbricati accompagnata da una relazione sulle infrastrutture con i relativi calcoli di dimensionamento di ogni singola infrastruttura.
– Bozza della convenzione.
– ul terreno con sagome in legno, riportanti il numero del lotto, dovrà essere identificato il baricentro dell’area di edificazione. L’altezza della sagoma dovrà essere pari all’altezza del fabbricato prevista nella planimetria di cui alla precedente lettera a).
– Per un migliore esame della lottizzazione, il Comitato potrà chiedere la presentazione di un plastico in scala 1:1000, con la localizzazione dei fabbricati.
Art. 24 – VARIANTI
Qualunque tipo di variante al piano di lottizzazione precedentemente approvato, richiesta dagli Enti Locali o decisa dai lottizzanti, deve essere preventivamente approvata dal Comitato di Architettura del Consorzio Costa Smeralda. Pertanto prima della firma della convenzione con il Comune, il lottizzante dovrà sottoporre alla verifica della Segreteria del Comitato di Architettura su indicato, tutta la documentazione oggetto di detta convenzione. La Segreteria suddetta restituirà detti elaborati con un visto di conformità, che costituirà automatica autorizzazione a procedere con la stipula della convenzione.
Art. 25 – ESECUTIVITÀ DEI PIANI Dl LOTTIZZAZIONE
Per dare corso alla realizzazione dei piani di lottizzazione, i lottizzanti devono depositare, presso la Segreteria del Comitato di Architettura del Consorzio, copia integrale di tutti gli elaborati firmati dalle parti e costituenti l’atto di convenzione stipulato con il Comune. L’accertata corrispondenza di detti piani, con quelli approvati dal Comitato di Architettura del Consorzio, rende esecutiva l’approvazione rilasciata in precedenza dal Comitato di Architettura.
Opere di urbanizzazione primaria infrastrutture
Premessa
Le opere di urbanizzazione primaria costituiscono le componenti più importanti di una lottizzazione e quindi dello sviluppo urbanistico. Consapevole di tale importanza, il Comitato di Architettura del Consorzio Costa Smeralda ha redatto le procedure da seguire, con l’obiettivo di dotare gli sviluppi futuri, di infrastrutture adeguate che corrispondano a esigenze di qualità, di massima fruibilità e flessibilità e, soprattutto, consentano, nel lungo termine, una gestione improntata a criteri di semplicità ed economicità. Il rispetto dell’ambiente deve costituire uno dei principali obiettivi da conseguire in fase di progettazione, e, più ancora, in fase di esecuzione delle opere infrastrutturali
Art. 26 – CLASSIFICAZIONE DELLE OPERE
Le opere di urbanizzazione primaria sono costituite dalle seguenti infrastrutture generali:
Art. 1 – GRUPPO A:
– Viabilità (strade di lottizzazione edi collegamento).
– Parcheggi pubblici, stradine e passaggi pedonali.
– Rete di distribuzione idrica e opere accessorie.
– Rete fognaria ed impianti.
– Rete di distribuzione elettrica ed opere accessorie.
– Rete di distribuzione telefonica ed opere accessorie.
La domanda accompagnata dal progetto in duplice copia deve pervenire al Consorzio Costa Smeralda almeno 30 giorni prima del suo esame da parte del Comitato di Architettura.
Art. 27 – VIABILITÀ
L’intero sistema distributivo delle varie aree (standard e lotti edificabili) e in funzione della loro accessibilità e quindi della rete viaria. La scelta del tracciato rappresenta il primo e più importante impegno dello studio preliminare di un piano di lottizzazione.
Da ciò ne deriva che il progetto di una rete viaria deve passare attraverso due fasi successive di elaborazione, più avanti precisate.
In linea di massima lo studio delle strade deve tenere conto dei seguenti criteri generali :
– Studio del traffico originato dalla lottizzazione ed inserimento nella viabilità generale.
– Tracciato quanto più possibile aderente all’andamento naturale del terreno.
– Massima salvaguardia degli elementi naturali di particolare pregio (vegetazione, rocce caratteristiche, ecc.).
–Contenimento delle livellette entro un massimo del 1 5% di pendenza, salvo casi particolari e per brevi tratte nelle quali è possibile superare detto limite.
– Evitare quanto più possibile grossi scavi e riporti ed altre opere stradali, che pongano in maggior risalto l’intervento sul paesaggio.
– Soddisfare nel miglior modo possibile (senza eccessivi scavi o riporti) gli accessi ai singoli lotti.
1 a Fase – Progetto preliminare
In questa fase si devono definire i seguenti elementi:
– Tracciato dell’asse stradale, con possibilità di modeste varianti da apportare al progetto definitivo ed esecutivo.
– Collegamenti con la rete esistente.
– Definizione delle caratteristiche della strada (larghezza, tipo di opere accessorie laterali, ecc ).
–Regolamento dello scolo delle acque (mantenimento dei corsi d’acqua naturali e raccolta ed allontanamento delle acque meteoriche dalle superfici stradali).
In questa prima fase, ai fini dell’approvazione da parte del Comitato di Architettura del Consorzio Costa Smeralda, la documentazione da presentare è la seguente:
– Corografia generale scala 1 :10.000 con delimitazione dell’area da lottizzare o da servire e con l’indicazione del tracciato della rete viaria da realizzare, contenente i punti di collegamento con la rete viaria esistente.
– Planimetria generale scala 1:1 .OOO dello studio di massima della lottizzazione interessata alla rete viaria in progetto e sulla quale siano evidenziati, con la dovuta precisione, il tracciato degli assi stradali, la lunghezza delle carreggiate, i punti di accesso lotti ed ai parcheggi e le eventuali opere di sostegno o di attraversamento idraulico e di scolo delle acque meteoriche.
– Profilo verticale in opportuna scala del terreno naturale in corrispondenza dell’asse stradale, con la determinazione delle livellette stradali principali e l’indicazione delle pendenze e degli altri elementi tecnici.
–Sezioni trasversali nei punti critici (scavi e riporti superiori a mt. 1 ,50) e di accesso ai lotti.
–Relazione tecnica, con riferimento afflusso del traffico veicolare ed alle caratteristiche tecniche dell’infrastruttura.
–Picchettamento sul terreno dell’asse stradale con pali visibili, collocati ad ogni vertice del cambio di livelletta e altri intermedi per facilitare la visione dell’andamento dell’asse. Su ogni palo di vertice di livelletta deve essere applicata una tavoletta con l’indicazione delle pendenze delle livellette nei due sensi e l’altezza del piano stradale (- per lo scavo; + per il riporto) rispetto alla quota del terreno naturale.
B. 2 Fase – Progetto definitivo ed esecutivo.
Si passa a questa fase di progettazione dopo aver ottenuto I’approvazione del progetto preliminare, di cui alla fase precedente. ln questa seconda fase si devono definire, nel dettaglio, tutti gli elementi dell’infrastruttura stradale, ed in particolare:
– Il tracciato definitivo.
– Le caratteristiche della strada (sezione tipo, pavimentazione, banchine, ecc.).
– Il profilo altimetrico delle livellette.
–Le sezioni trasversali.
–L’area di massimo ingombro effettivo della strada per la definizione dei confini dei terreni (lotti o standards) che fronteggiano la strada.
–Le opere d’arte (ponticelli, tombini, muri di sostegno, aiuole spartitraffico, ecc.).
–Lo studio dettagliato della regolamentazione delle acque superficiali e meteoriche.
–La segnaletica verticale ed orizzontale e la toponomastica.
–La piantumazione delle scarpate e di altre aree di pertinenza.
Il progetto definitivo deve essere pertanto corredato dai seguenti elaborati:
– Planimetria generale scala 1 .OOO del tracciato definitivo della rete viaria, con l’indicazione dei raggi di curvatura dei picchetti di sezione e di tutti gli altri elementi normalmente utilizzati.
– Profilo altimetrico in scala adeguata delle strade, con l’indicazione delle pendenza e di tutti gli altri dati tecnici necessari.
– Sezioni trasversali della strada in scala adeguata (1 :200), con evidenziate le quote del terreno naturale e le quote della sede stradale.
–Planimetria su piano quotato in scala 1 :500 di massimo ingombro stradale, comprendente carreggiata, accesso ai lotti, banchine, cunette e scarpate, così come risultano dalle sezioni trasversali. Tale planimetria serve a determinare i confini dei terreni che fronteggiano la strada ed a valutare il reale impatto sul terreno e quindi sul paesaggio.
–Sezioni tipo della strada secondo le diverse situazioni (scavo, riporto e mista) con i dettagli del tipo di sottofondo, della pavimentazione, dei cordoli delle banchine delle cunette (almeno in scala 1 :1 00).
–Progetto specifico e dettagliato delle eventuali opere d’arte principali (ponticelli e muri di sostegno) e delle secondarie (tombini circolari e opere di raccolta e smaltimento acque della carreggiata).
–Planimetria generale scala 1 :1 .OOO della segnaletica e della toponomastica, con i dettagli delle installazioni.
–Planimetria generale scala 1:1 .OOO delle opere in verde con indicazione degli interventi di giardinaggio sulle aree di pertinenza stradale, con elencazione delle essenze delle piante per scarpate, banchine in genere, svincoli, ecc..
–Picchettamento sul terreno della fascia di massimo ingombro stradale. Esso deve rendere visibile l’andamento di detta fascia, a mezzo di pali installati in numero sufficiente per l’individuazione dell’andamento planimetrico della fascia stessa. Detto picchettamento, se definitivo, può essere utilizzato per la fase esecutiva dell’opera. Per le opere d’arte di particolare importanza (ponticelli, muri di sostegno, ecc.) si dovranno installare le sagome opportunamente quotate.
Art. 28 – PARCHEGGI PUBBLICI
L’ampiezza delle aree destinate ai parcheggi pubblici o ad uso pubblico è determinata dalla normativa comunale. ln termini reali la loro ampiezza e la loro ubicazione deve essere valutata in funzione delle effettive esigenze di tutta l’area lottizzata. Pertanto, salvo casi particolari, la dotazione dei parcheggi pubblici di un‘intera zona lottizzata, deve essere progettata in maniera unitaria anche se con ubicazioni indipendenti. Gli elaborati del progetto da presentare all’approvazione del Comitato di Architettura devono pertanto essere i seguenti:
– Planimetria generale scala 1 .OOO della lottizzazione con l’ubicazione delle aree destinate a parcheggio, secondo la quantità prescritta dalle norme e ponendo in evidenza la superficie indispensabile a coprire le necessità effettive.
– Pianta del parcheggio scala 1 :200 quotata, con l’individuazione dei posti auto, motociclette, biciclette, ecc. e delle opere necessarie (cordoli, cunette, scarpate, ecc.).
– Sezioni scala 1 :200 quotate, in numero sufficiente a raffigurare l’opera nel suo profilo verticale, rispetto all’andamento naturale del terreno.
–Picchettamento dei vertici dell’area di massimo ingombro del parcheggio con tavolette orizzontali di riferimento del piano finito.
–Pianta scala 1 :200 relativa alle opere di giardinaggio delle pertinenze, con indicazione delle essenze delle piante.
–Relazione tecnica, con particolare riferimento alla valutazione delle necessità di tutta l’area e possibile utilizzo di ciascun parcheggio.
Art. 29 – RETE Dl DISTRIBUZIONE IDRICA ED OPERE ACCESSORIE
Con tale condizione è evidente che a monte dei prossimi piani di lottizzazione deve esserci un piano “idrico” generale già definito. Nel caso specifico, il progetto di distribuzione idrica di una lottizzazione deve riportare soprattutto le indicazioni sulla disponibilità idrica ed il fabbisogno nei momenti di massimo utilizzo, che restano vincolati. Salvo deroghe per casi particolari, tutte le condutture e canalizzazioni devono essere sotterranee.
Una regola fondamentale net sistema di distribuzione idrica è quella di evitare rigorosamente che la condotta adduttrice ai serbatoi di accumulo, assuma funzioni di rete di distribuzione alle utenze. La colonna principale deve alimentare unicamente i serbatoi generali di accumulo dai quali si diramano poi tutte le reti di distribuzione. Questo principio, implica necessariamente uno studio generale di tutto il territorio consortile, nel quale gli elementi principali di valutazione sono imperniati sulle risorse idriche e sulle necessità di funzione dello sviluppo urbanistico.
Gli elaborati di progetto sono costituiti da:
– Relazione tecnica che illustri il sistema distributivo, i calcoli idraulici del dimensionamento del sistema di distribuzione e dimostri la capacità di coprire le esigenze di utenza riferite alla stagione estiva indicando le risorse idriche disponibili ed i consumi, in ragione del numero degli abitanti. Nella relazione dovranno inoltre essere indicati gli eventuali e possibili “momenti” critici di distribuzione.
– Planimetria generale della distribuzione scala 1 :500 con l’indicazione del tracciato della rete, della sezione dei tubi e dei materiali che si utilizzeranno, della posizione dei pozzetti con le saracinesche di linea ed altre apparecchiature che si stimassero necessarie (riduttori di pressione, manometri), di allaccio per le singole utenze, degli sfiati, e di tutte le altre apparecchiature ed impianti necessari, con particolare riferimento agli impianti antincendio.
– Profilo altimetrico quotato della condotta in scala 1 :1 .OOO, con Il’ndicazione della quota massima di utilizzo.
–Sezione e tipo delle condotte (sono indicate nella sezione tipo delle strade).
–Progetto dei manufatti (serbatoi, stazione di sollevamento, nicchie contatori generali, ecc.) comprendente piante, sezioni, prospetti, e sagome quotate ed opere di giardinaggio eventuale.
–Caratteristiche tecniche delle apparecchiature speciali (pompe, autoclavi, ecc.).
Art. 30 – RETE FOGNARIA ED IMPIANTI
Il progetto della rete fognaria e relativi impianti deve essere conforme alle leggi vigenti in materia. In linea generale non è ammesso alcun nuovo impianto singolo di fossa settica, ma ogni lottizzazione deve essere fornita di una rete di raccolta dei liquami, con la previsione di allaccio alle reti generali di raccolta liquami o di impianto di depurazione e relativi scarichi delle acque trattate. Salvo deroghe per i casi particolari, tutte le condutture e canalizzazioni devono essere sotterranee. Il progetto deve pertanto essere costituito dai seguenti elaborati:
– Relazione tecnica che illustri il sistema delle reti di raccolta, di depurazione e di scarico delle acque trattate, in relazione alla quantità di liquame da raccogliere nel periodo di massimo affollamento.
– Planimetria generale della rete fognaria in scala 1 :500 con I l indicazione del tracciato della rete, della sezione delle tubazioni, della posizione dei pozzetti di allaccio alle singole utenze e di tutte le altre opere od apparecchiature necessarie.
– Profilo altimetrico delle condotte, con il posizionamento dei punti di sollevamento.
–Sezione tipo delle condotte (sono indicate nelle sezioni stradali).
–Progetto degli impianti (depuratori, sollevamento) e manufatti, completo di piante, sezioni, prospetti, opere di giardinaggio per il mascheramento e sagome quotate sul terreno.
–Caratteristiche tecniche e funzionali degli impianti, con precise indicazioni sullo scarico dei liquami trattati (tracciato condotta e punto scarico).
–Nel caso che la lottizzazione sia dotata di proprio impianto di depurazione indicare la dispersione delle acque trattate (in mare od in terra).
ln quest’ultimo caso indicare se vengono usate per irrigazione delle zone verdi per cui è necessario fornire il relativo progetto.
Art. 31 – RETE Dl DISTRIBUZIONE ELETTRICA ED OPERE
ACCESSORIE
Il progetto deve rispondere alle norme nazionali specifiche in materia e la rete di distribuzione deve essere interrata. Il progetto preventivamente approvato dall’Ente erogatore deve contenere:
– Una relazione tecnica che determini anzitutto la potenza necessaria. La relazione dovrà inoltre illustrare i criteri distributivi e la potenza disponibile per ciascuna utenza (che diverrà vincolante).
strong>- Una planimetria generale scala 1:1 .OOO della rete con l’ubicazione di eventuali pozzetti e delle altre opere ed installazioni necessarie, con particolare riguardo alle cassette di derivazione e locali contenitori delle singole utenze.
– Sezioni stradali tipo, con posizionamento dei cavidotti.
–Progetto delle cabine di trasformazione e di distribuzione comprendente: piante, prospetti, sezioni e sagome quotate sul terreno.
–Caratteristiche tecniche e funzionali delle apparecchiature.
–Caratteristiche dei corpi illuminanti e relativi schemi elettrici
Art. 32 – RETE Dl DISTRIBUZIONE TELEFONICA
Il progetto deve rispondere alle norme nazionali specifiche in materia e la rete deve essere interrata. Il progetto preventivamente approvato dall’Ente erogatore deve contenere:
– Una relazione tecnica che determini la quantità delle utenze e la verifica con la disponibilità.
– Una planimetria generale scala 1:1000 della rete, con l’ubicazione di eventuali pozzetti, e delle altre opere ed installazioni necessarie.
–Sezioni stradali tipo, con posizionamento dei cavidotti.
–Progetto delle chiostrine di distribuzione ed altri manufatti, comprendente piante, sezioni prospetti e sagome quotate sul terreno.
In ogni caso, data l’evoluzione di nuove tecnologie, il Comitato si riserva di non approvare il progetto sottoposto al suo esame, qualora esso sia suscettibile di arrecare danno alla salute delle persone o della salubrità dei luoghi.
Art. 33 – FASE ESECUTIVA DELLE OPERE
Al fine di consentire i dovuti controlli da parte del Consorzio Costa Smeralda, è necessario che il progetto esecutivo dell’opera e la descrizione tecnica, facenti parte del contratto di appalto (con esclusione di qualsiasi riferimento a costi od importi), vengano presentati alla Segreteria del Comitato di Architettura del Consorzio stesso per il visto di conformità, che dovrà essere rilasciato unitamente all’autorizzazione di inizio dei lavori.
Art. 34 – FASE Dl COLLAUDO DELLE OPERE
Qualsiasi opera infrastrutturale indipendentemente dagli obblighi indicati dalla convenzione, e dalle autorizzazioni necessarie a termini di legge, dovrà essere collaudata tecnicamente, prima che la stessa sia consegnata per la gestione di ordinario utilizzo. Per quanto concerne l’interesse del Consorzio Costa Smeralda, il verbale di collaudo dovrà indicare la corrispondenza tra il progetto approvato e quanto realizzato, oltre alle normali verifiche e prove previste dalle leggi e regolamenti. Copia di detto verbale dovrà essere inviata al Consorzio Costa Smeralda che, per quanto di sua competenza e responsabilità, rilascerà un certificato di “conformità alprogetto “. Il collaudatore deve essere di gradimento delle parti; in caso di disaccordo, la scelta sarà affidata al Consiglio Nazionale degli Ingegneri ed Architetti, od altro Organismo da concordare
Art. 35 – FASE Dl GESTIONE DELLE OPERE
Per consentire al Consorzio un certo controllo della gestione delle opere, le operazioni sotto elencate dovranno essere preventivamente autorizzate dal Comitato di Architettura:
– Qualsiasi opera di manutenzione straordinaria ed ordinaria di una certa consistenza.
– Qualsiasi tipo di allaccio, con esclusione di quelli degli Enti erogatori, salvo particolari accordi con gli stessi Enti, per la fornitura dell’energia elettrica e della telefonia.
Il Consorzio Costa Smeralda si riserva di richiedere le analisi sull’acqua di uso domestico, sugli impianti di fognatura e qualsiasi altra analisi che interessi
Fabbricati ed opere accessorie
Art. 36 – INDICE Dl EDIFICABILITÀ
Il volume dei fabbricati non dovrà superare le previsioni volumetriche indicate per ciascun lotto o quelle precisate nell’atto di acquisto, qualora I lindice di fabbricazione indicato in detto atto risulti inferiore.
Art. 37 – ALTEZZE E DISTANZE
L’altezza di ciascun fabbricato, la distanza dai confini e da altri fabbricati vicini, saranno quelle indicate o nel Regolamento Edilizio Comunale o nella lottizzazione convenzionata o nell’atto di acquisto; saranno comunque fatte osservare le condizioni più restrittive. Il Comitato di Architettura si riserva tuttavia la possibilità di variare dette previsioni con criteri di restrittività, sempre in armonia con le norme comunali, qualora nell’esame di un progetto si riscontrassero particolari situazioni panoramiche o di bellezze naturali o che riguardino problemi di interesse generale.
Art. 38 – METODO Dl MISURAZIONE
L’altezza, la superficie e la cubatura di ciascun fabbricato si misurano secondo le norme del Regolamento Edilizio Comunale.
Art. 39 – PARTICOLARI DEI PROGETTI ALLEGATI
Il Comitato di Architettura prenderà in esame: A) il progetto di massima o B) il progetto definitivo. La domanda con due copie del progetto dovrà pervenire al Consorzio Costa Smeralda almeno 15 giorni prima che il Comitato di Architettura esamini il progetto.
A) Progetto di massima
Il Comitato di Architettura potrà prendere in esame, su richiesta del proprietario, il progetto di massima di una costruzione per dare un parere orientativo sullo stesso. Per complessi condominiali, alberghi, ecc., si consiglia di articolare la progettazione di massima nelle seguenti fasi:
1a Fase
– Pianta dei volumi e sezioni esplicative in scala 1 :200
– Calcolo volumetrico.
– Plastico del manufatto atto a verificare l’impatto dei volumi sul territorio.
– Piante e sezioni per una rappresentazione di massima di eventuali modifiche sostanziali del terreno relativamente all’andamento del suolo, alla vegetazione esistente ed alle rocce.
2a Fase
– Pianta più dettagliata dei volumi.
– Pianta dei parcheggi e viabilità, sia pedonale che carrabile interna al lotto.
– Prospetto di massima scala 1:200.
– Picchettamento di massima sul terreno e sagome dei colmi.
B) Progetto definitivo.
Salvo quanto previsto al successivo Art. 40 per l’approvazione definitiva, alla domanda, dovranno essere allegati, in duplice copia, i seguenti documenti:
– a) Corografia della zona interessata in scala 1:10.000, con riportata la lottizzazione sulla quale deve sorgere il fabbricato.
– b) Estratto del piano di lottizzazione, con curve di livello, in scala 1 :1 .OOO, esteso sufficientemente per indicare i lotti confinanti e riportante la posizione esatta dell’opera, la distanza dai confini e gli edifici esistenti e la viabilità.
– c) Estratto di mappa del lotto interessato alla costruzione.
– d) Il progetto della costruzione, con piante e prospetti in scala 1:100, sufficientemente dettagliati e quotati planimetricamente ed altimetricamente.
Con inclusione dei seguenti elaborati:
– Le piante quotate di tutti i piani dell’edificio.
– La pianta delle coperture.
– Una o due sezioni verticali, trasversali e longitudinali, quotate rispetto al terreno, dei punti più significativi del fabbricato.
– Almeno quattro prospetti quotati.
– Un dettaglio sufficientemente ampio di un prospetto, in scala 1 :50, per mostrare i materiali usati, colori e finiture previste.
– Una planimetria del lotto nella quale siano riportati i tracciati di tutte le infrastrutture interne al lotto (condutture dell’acqua potabile; delle acque nere e bianche; degli scarichi piscina; ecc.) ed i manufatti relativi a dette infrastrutture.
Detti tracciati, dopo la loro realizzazione e prima di essere interrati dovranno essere rilevati e messi su carta, quale aggiornamento della planimetria di progetto:
– Una pianta scala 1:50 con il posizionamento degli ingombri e degli arredi, al fine di dimostrare l’effettiva vivibilità degli ambienti.
– Una planimetria scala 1:100 delle sistemazioni esterne e della piantumazione a giardino delle aree esterne.
– Adeguato servizio fotografico del lotto con le sagome del fabbricato già installate.
– Relazione tecnica dettagliata che illustri chiaramente i criteri ispiratori del progetto e sue articolazioni funzionali e distributive.
Il Comitato di Architettura potrà richiedere grafici supplementari a quelli già citati precedentemente e maggiori dettagli della costruzione, come, ad esempio, un plastico e rilievo dettagliato della vegetazione e delle rocce esistenti nell’area interessata dalla costruzione. I disegni e gli annessi, salvo casi particolari, convenientemente piegati, dovranno misurare cm. 21 x31. Oltre alla presentazione dei grafici su indicati, il richiedente dovrà erigere sul terreno la sagoma della costruzione, con un numero sufficiente di pali, quotati e collegati tra loro con nastro, al fine di individuare la massa del fabbricato. ln particolare dovrà essere soprattutto evidenziato l’andamento delle coperture. Il rilievo plano-altimetrico di detti pali dovrà essere riportato in una planimetria scala 1 : 100, od altra scala adeguata ed i dati di rilievo di ciascun palo riportati in una tabella che farà parte integrante del progetto stesso. Al fine di individuare sul terreno i confini del lotto, contestualmente alle sagome del fabbricato, dovranno essere installati pali ai vertici di confine del lotto stesso, colorando le cime di detti pali in modo da differenziarli da quelli relativi al fabbricato.
Art. 40 – ACCETTABILITÀ DEL PROGETTO
Il parere definitivo del Comitato di Architettura è normalmente subordinato alla possibilità di poter esaminare tutti gli elaborati di progetto previsti nel precedente Art. 39. La mancata presentazione degli elaborati di progetto di cui alle lettere d; f; g; h; i, oltre che delle sagome d’ingombro del fabbricato con i relativi elaborati, non consente la trasmissione del progetto al Comitato di Architettura per il relativo esame, pertanto il progetto stesso non potrà essere ricevuto dalla Segreteria del Comitato. Da tale norma sono esclusi i progetti di opere di modesta entità, quali ristrutturazioni, pergole, manufatti accessori, ecc. per la cui accettazione saranno sufficienti quegli elaborati indispensabili per identificare le opere, pur riservandosi la Segreteria del Comitato di chiedere ulteriori elementi aggiuntivi.
Art. 41 – INIZIO DEI LAVORI
I proprietari o per essi il direttore dei lavori, dovranno comunicare al Comitato di Architettura la data di inizio dei lavori e permettere ai rappresentanti del suddetto Comitato di eseguire tutte le verifiche necessarie. Il proprietario è inoltre obbligato a far presentare all’impresa esecutrice dei lavori, il piano di sistemazione di cantiere. Detto piano, unitamente alla comunicazione di inizio lavori, deve pervenire alla Segreteria del Comitato di Architettura quindici giorni prima dell’inizio dei lavori stessi.
Detto piano di cantiere consisterà in una planimetria in scala 1 :200 ed in essa sarà indicato quanto segue:
– Posizione della costruzione da erigere.
– Posizione della baracca di cantiere.
– Posizione servizio igienico di cantiere.
–Posizione delle attrezzature di cantiere (betoniere, gru, ecc.).
– Posizione del deposito materiali edili.
– Posizione dell’area adibita a deposito provvisorio dei materiali derivati dagli scavi.
– Strada di accesso al cantiere.
– Indicazione del parcheggio delle autovetture di cantiere e degli operai.
Detto piano di cantiere verrà esaminato e nel termine di quindici giorni verrà rilasciata autorizzazione per l’inizio dei lavori con eventuali prescrizioni derivate dall’esame di detto piano di cantiere. Oltre all’osservanza delle eventuali prescrizioni su accennate, l’inizio dei lavori è subordinato alla preventiva esecuzione delle seguenti disposizioni :
– Muratura di pali su ogni vertice di confine del lotto.
– Protezione adeguata e rigorosa di tutte le piante non interessate dalla costruzione, con particolare riguardo per quelle al limite della costruzione stessa.
– Delimitazione e chiusura del cantiere con steccato in legno
– Realizzazione di un servizio igienico di cantiere.
– Presenza in cantiere del progetto esecutivo quotato in tutte le sue parti e vistato dalla Segreteria del Comitato di Architettura.
L’impresa esecutrice dei lavori è obbligata ad esporre in cantiere un cartello con tutte le indicazioni tecniche del cantiere stesso. Detto cartello, che, per questioni tecniche ed estetiche, avrà forma e caratteristiche uguali per tutti i cantieri ubicati sui terreni consorziati, sarà fornito dalla Segreteria del Consorzio Costa Smeralda o da altro ufficio dell’organizzazione stessa. È vietata comunque l’installazione di cartelli sostitutivi a quelli sopra indicati.
Art. 42 – SPAZI LIBERI
Gli spazi liberi intorno a tutte le costruzioni dovranno essere degnamente sistemati e mantenuti.
Art. 43 – SISTEMAZIONI ESTERNE
Si rimanda alle norme contenute nel capitolo NO 6 di questo Regolamento, di cui agli articoli 50-57 e relativa appendice.
Art. 44 – ESTETICA ARCHITETTONICA
Per quanto possibile si dovrà evitare che le costruzioni siano eccessivamente difformi da un tipo di architettura mediterranea tradizionale. Il Comitato di Architettura si atterrà, nel valutare la conformità dei progetti alla presente prescrizione, ai criteri ispiratori della architettura mediterranea. Si raccomanda che i corpi delle costruzioni siano in armonia con la topografia del terreno e che siano evitate linee e forme troppo rigide che si integrano difficilmente con il paesaggio della costa.
Art. 45 – FACCIATE, MURI Dl CINTA, MATERIALI E TINTE
Tutti i materiali da costruzione tradizionali ed altri sono permessi ma si raccomanda, per le facciate, “pietra a faccia vistali o intonaco rustico, e per i muri di cinta in particolare, pietra locale. Si consiglia di evitare colori troppo vivaci che non si armonizzano con i colori dell’ambiente circostante. Tutti i muri degli edifici, le balaustre, ecc. dovranno essere in colori armonizzati tra loro e con gli edifici vicini. Le facciate esterne degli edifici, i muri di cinta e le pareti interne visibili dovranno essere, in tutta la loro superficie, tenuti in buono stato di materiali e di tinteggiatura. Le inadempienze verranno segnalate al Consiglio di Amministrazione del Consorzio, per gli opportuni provvedimenti.
Art. 46 – TETTI, CAMINI E TETTOIE
Si raccomanda che le coperture degli edifici, di qualunque forma, abbiano un’inclinazione inferiore ai 16 gradi sull’orizzonte, se hanno una superficie considerevole; si prescrive inoltre di utilizzare tegole a canale, ocra naturale, patinate, o coperture in pietra, canne o palme e le forme di copertura guarnite di terra e ricoperte di vegetazione. È vietato l’impiego a vista per le coperture di tetti e tettoie dei seguenti materiali: lamiera, zinco, eternit, plastica, ecc. I camini dovranno essere dei tipi tradizionali mediterranei con faccia a vista in mattoni o pietra o intonaco, escludendo qualsiasi forma industrializzata.
Art. 47 – ACCESSORI ESTERNI
Gli accessori esterni, come i garage, le lavanderie, ecc., devono essere adiacenti alle costruzioni principali, in modo da formare un unico organismo, salvo deroghe per casi particolari che verranno esaminati di volta in volta.
Art. 48 – PAVIMENTAZIONI ESTERNE
Si raccomanda che le pavimentazioni esterne (marciapiedi, passaggi pedonali, terrazze, ecc.) siano lastricate con materiali tradizionali locali come granito, mattoni o ciottoli.
Art. 49 – RIVESTIMENTI CON MURATURA IN PIETRA
I rivestimenti con muratura in pietra devono essere eseguiti ad opera incerta e con pietrame locale, solidamente murato ma senza stuccature esterne.
Sistemazioni esterne e giardini
Premesse
Il fermo proposito di conservare il predominio della vegetazione naturale dei luoghi su quella di nuova formazione e l’intento di salvaguardare con maggiore determinazione l’ecologia e l’aspetto naturale dei luoghi, con particolare riferimento alla flora ed alla singolare natura rocciosa, che molto spesso vengono compromesse dall’intervento dell’uomo, hanno consigliato la formulazione delle seguenti norme. Queste norme, pur non vietando l’introduzione di elementi paesaggistici difformi da quelli naturali esistenti (diversi tipi di piante, opere murarie di sistemazione esterna, ecc.), si prefiggono lo scopo di evitare contrasti troppo violenti tra il paesaggio locale e le opere dovute all’intervento dell’uomo.
Art. 50 – AREE ASSOGGETTATE A SISTEMAZIONI E AD OPERE Dl GIARDINAGGIO
Chiunque sia proprietario o gestore delle seguenti aree è obbligato a mantenerle in maniera decorosa, predisponendo adeguate opere di sistemazione esterna e di giardinaggio:
– Spazi liberi di lotti già edificati;
– Spazi liberi di aree condominiali, di alberghi, commerciali, ecc.;
– Aiuole di vario genere e di interesse privato o comune;
– Scarpate stradali, aiuole spartitraffico di interesse privato o comune;
– Aree destinate a parchi pubblici o privati;
– Qualunque altra area libera da costruzioni, in zone già urbanizzate e sviluppate e non comprese in questo elenco.
Art. 51 – OPERE SOGGETTE AD APPROVAZIONE
Chiunque debba realizzare le seguenti opere è tenuto a presentare il relativo progetto al Comitato di Architettura del Consorzio Costa Smeralda:
A) Sistemazioni esterne:
– Scavi e riporti che modifichino lo stato naturale del terreno;
– Pavimentazioni esterne;
– Stradelli carrabili o pedonali di qualsiasi genere;
– Muri di sostegno, di terrazzamento, ecc.;
– Gradinate esterne;
– Piscine, cisterne, vasche, ecc.;
– Opere di recinzione, cancelli, nicchie per bidoni di spazzatura, ecc., con tipologie diverse da quelle comunemente usate in “Costa Smeralda”;
– Strade pubbliche o private;
– Illuminazione esterna;
– Attrezzature balneari stagionali;
– Installazioni mobili o fisse anche se a carattere temporaneo in luoghi pubblici o privati od in proprietà demaniali;
– Attrezzature sportive.
A) Sistemazioni esterne:
– Pavimentazioni esterne;Rimboschimento di piccole o vaste zone del territorio;
– Rinverdimento di scarpate, aiuole, ecc.;
– Formazione di giardini di qualsiasi genere, che comportino la messa a dimora di piante, creazione di prati, aiuole fiorite, ecc.;
– Disboscamento la cui consistenza quantitativa e qualitativa sia tale da modificare sostanzialmente l’aspetto originario della flora del terreno con particolare riguardo alle piante;
– Trasformazione sostanziale di giardini, parchi, piazze, attrezzature sportive, ecc.;
– Colture a carattere agricolo.
Art. 52 – PRESENTAZIONE PROGETTI
Chiunque intenda realizzare le opere indicate all’Art. 51 , sopra indicato, deve presentare domanda di approvazione, su apposito modulo, al Consorzio Costa Smeralda, dieci giorni prima della riunione del Comitato. La domanda deve essere corredata alla seguente documentazione debitamente firmata dal proprietario e dal progettista:
a) Planimetria, almeno in scala 1:100, del lotto o del terreno interessato, sulla quale nella stessa scala, dovrà essere riportato un rilievo planoaltimetrico del tratto di terreno oggetto di sistemazione esterna ed opere di giardinaggio. Su detto rilievo, oltre a riportare con precisione il posizionamento dei ginepri od altre piante importanti, come quelle indicate nell’appendice A, dovranno essere ubicate tutte le opere di sistemazione esterna e di giardinaggio che si intendono realizzare, ivi compresa l’illuminazione esterna e relativi tipi di lampade. Detta planimetria deve inoltre riportare i seguenti elementi:
– Posizionamento esatto dei fabbricati (ville, appartamenti, alberghi, ecc.).
– Indicazione planimetrica della zona di scavi o di riporti con due diverse colorazioni.
b) Almeno due sezioni in scala 1:100 del tratto di terreno rilevato come indicato nel paragrafo A e perpendicolari alle curve di livello, che illustrino in maniera sufficiente le variazioni dello stato naturale del terreno (scavi, riporti, muri, stradelli, ecc.). Altre sezioni, in numero ed in scala adeguati, atte ad illustrare con maggiori particolari le opere di sistemazione esterna.
c) Profili e sezioni degli stradelli con relative quote reali.
Art. 53 -TERMINI Dl PRESENTAZIONE DEI PROGETTI E DELLA REALIZZAZIONE DELLE OPERE
Tutti coloro che avessero già realizzato il fabbricato e non le opere di sistemazione esterna ed il giardino, a richiesta del Consorzio Costa Smeralda, sono obbligati a presentare un progetto di tali opere entro il termine che il Consorzio stesso fisserà nella richiesta. I progetti di sistemazione esterna e dei giardini devono essere realizzati completamente entro il termine di un anno dalla data di ultimazione del fabbricato, o nei termini che il Consorzio fisserà, salvo speciale deroga che sarà esaminata di volta in volta.
Art. 54 – MANUTENZIONE
Tutti i proprietari o gestori interessati sono obbligati a mantenere in maniera decorosa le opere di sistemazione esterna ed i giardini con le necessarie operazioni di manutenzione e pulizia. È proibito procedere all’incenerimento dei rifiuti di giardino od altro entro il periodo compreso tra il 1 0 giugno ed il 30 settembre, salvo che non si disponga di idonea attrezzatura. L’incenerimento dei rifiuti dovrà comunque essere eseguito con tutti gli accorgimenti atti ad evitare il propagarsi di incendio od in disturbo ai vicini. I rifiuti di giardinaggio devono comunque essere accumulati in apposite discariche autorizzate.
Tutti i proprietari o gestori interessati sono obbligati a mantenere in maniera decorosa le opere di sistemazione esterna ed i giardini con le necessarie operazioni di manutenzione e pulizia. È proibito procedere all’incenerimento dei rifiuti di giardino od altro entro il periodo compreso tra il 1 0 giugno ed il 30 settembre, salvo che non si disponga di idonea attrezzatura. L’incenerimento dei rifiuti dovrà comunque essere eseguito con tutti gli accorgimenti atti ad evitare il propagarsi di incendio od in disturbo ai vicini. I rifiuti di giardinaggio devono comunque essere accumulati in apposite discariche autorizzate.
Art. 55 – TIPI Dl PIANTE
Al fine di armonizzare il più possibile la vegetazione naturale con quella di nuova formazione, le zone urbanizzate in relazione alla creazione di nuovi giardini sono state così classificate:
– Zone con vegetazione spontanea naturale.
– Zone con vegetazione mista.
– Zone di giardinaggio di nuova formazione a carattere intensivo.
– Zone d’interesse collettivo.
A) Zone con vegetazione spontanea
La vegetazione spontanea dovrà essere salvaguardata e favorita generalmente lungo le fasce costiere, lungo le strade, lungo i confini dilotto ed in genere in quelle parti di terreno sulle quali è necessario mantenere intatto il paesaggio naturale. In queste zone è vietato abbattere alberi di natura spontanea e pregiata, è tuttavia consigliato eseguire opere di potatura od altre analoghe, allo scopo di sfoltire e rinvigorire le piante esistenti, evitando altresì l’ostruzione di visuali panoramiche importanti, dovuta allo sviluppo eccessivamente folto delle stesse.
B) Zone con vegetazione mista
Queste zone sono generalmente ubicate nella parte interna del lotto immediatamente a ridosso delle zone del tipo A. ln queste zone è possibile il taglio di cespugli di sottobosco e le piante esistenti possono essere integrate con altre piante scelte nell’elenco di cui all’Appendice A e B.
C) Zone di giardinaggio di nuova formazione a carattere intensivo
Queste zone sono generalmente ubicate attorno al fabbricato. ln esso è possibile impiantare un giardino con vegetazione differente da quella spontanea della zona. ln questa zona si consigliano in particolar modo i tipi di piante di cui alle Appendici A, B, e C.
D) Zone di interesse collettivo
Per zone particolari di interesse collettivo (attrezzature sportive, parchi, ecc.) e qualora il terreno per la sua morfologia e per la flora lo consenta, il Comitato di Architettura si riserva la possibilità di applicare speciali deroghe che consentano la realizzazione delle opere stesse, condizionando detta realizzazione alla messa a dimora di piante nelle zone adiacenti.
Nelle zone suindicate è comunque proibito mettere a dimora tipi di piante di cui all’Appendice D salvo deroghe da esaminare di volta in volta.
Art. 56 – TRASGRESSIONI E PENALITÀ
Nelle zone indicate nel precedente articolo 55, è proibito mettere a dimora tipi di piante che non rientrino nei tipi che caratterizzano la regione Gallura e più in particolare la zona della Costa Smeralda. Qualora un’opera od un giardino vengano eseguiti senza l’approvazione degli Organi del Consorzio, il Consiglio su richiesta di detti Organi, potrà agire ai sensi e per gli effetti di cui all’Art. 17 e 1 7/bis di questo Regolamento Edilizio.
Art. 57 – RISPETTO DEL REGOLAMENTO EDILIZIO COMUNALE
Tutti i progetti previsti in questo Regolamento, prima di essere presentati all’esame degli Enti pubblici interessati dovranno preventivamente essere approvati dal Comitato di Architettura. Essi dovranno tuttavia essere in armonia con le norme del Regolamento Edilizio Comunale
APPENDICI
Le piante indicate nelle appendici che seguono sono indicative e rappresentano i tipi più comuni. Tuttavia il Comitato di Architettura si riserva la possibilità di suggerire ed approvare altri tipi di piante non comprese negli elenchi.
Appendice A
Le piante sottoelencate sono consigliate per tutte le zone indicate all’Art. 55.
ALBERI
Ceratonia – SiliquaCarrubo
Ilexacquifolium – Agrifoglio
Juniperusphoenicia – Ginepro
Juniperusoxycedrus – Ginepro maschio
Olea oleaster – Olivastro
QuercusIlex – Leccio
Quercussuber – Sughero
Tamarix africana – Tamarice
ALBERETTI E ARBUSTI
Arbutusunedo – Corbezzolo
Erica scopiaria – Erica
Genista aetnensis – Genista
MyrtusCommunis – Mirto
Phillyrealatifolia – Filaria
Pistacialentiscus
Rhamnusalaternus – Alaterno
Rosmarinusofficinalis – Rosmarino
Vitexagnuscastus – Agnocasto
CESPUGLI E RAMPICANTI
Cistus albidus – Cisto
Cistus crispus
Cistus Iadaniferus
Cistus laurifolius
Cistus salviaefolius
Cistus villosus
Ferula communis – Finocchio
Halimiumstriplicifolium – Atriplex
Lavandula (varietà) – Lavandula
Opuntia Ficus-indica – Fico d’India
Passiflora coerulia – Passiflora
Thymusvulgaris – Timo
Si consigliano inoltre i vari tipi di piante grasse per il rinverdimento di scarpate, tracce di scavi, ecc.
Appendice B
Le piante sottoelencate sono consigliate per le zone B e C indicate all’Art. 55.
ALBERI
Acacia longifolia – Acacia
Acacia saligna
Cupressussempervirens
Juniperussabina – Ginepro
JuniperussquamataJuniperusvirginiana
Lauruscerasus – Lauro
Laurusnobilis – Alloro
Olmus campestris
ALBERETTI E ARBUSTI
Crataegus glabra
Elaeagnuspungens
NeriumOleander Olea fragrans – Oleandro
Pyracantha (varietà) – Pyracantha
Pittosporurntobira – Pittosforo
Vilburnumtinus – Lentaggine
Chamaerops (humilis)
CESPUGLI E RAMPICANTI
Vite vergine americana
LoniceraJaponicaHalliana – Caprifoglio
Senecio cineraria – Cineraria
Vinca Maior – Pervinca
Cineraria Marittima Ficus repens
Appendice C
Le piante sottoelencate sono consigliate per le zone C indicate all’Art. 55.
ALBERI
CallistemonLanceolatus
Magnolia grandiflora – Magnolia
Parkinsonia aculeata
Prunus lusitanica – Lauro del Portogallo
ALBERETTI E ARBUSTI
Aucuba Japonica (varietà)
Berberis (varietà)
Cotoneaster (varietà)
Elaeagnuspungens aureo variegata
Hibiscus rosa-sinensis
HibiscusSyriacus
Lagerstroemia indica
MahoniaaquifoliumMahoniafortunei
Mahonialamarifolia
Nandina domestica
Raphiolepis umbellata ovata
ALBERI DA FRUTTO
ln queste zone è consentito mettere a dimora le piante da frutto tipiche della regione.
Appendice D
È proibito mettere a dimora i seguenti tipi di piante salvo speciale deroga da esaminare volta per volta
ALBERI
Eucalyptus (varietà) – Eucalypto
Palme di alto fusto (varietà)
Pinus (carietà) – Pino
Populuseuroamericanus – Pioppo euroamericano
SalyxBabylonica – Salica piangente
Insegne, tende, cartelli pubblicitari, impianti per manifestazioni sportive e similari ed altre di carattere generale
Premessa
Le norme che seguono vogliono costituire soprattutto disposizioni di carattere generale, utili per la presentazione e l’esame di installazioni, oggetto di questa regolamentazione. ln questo campo è difficile poter definire una modellistica sia in termini grafici sia in termini cromatici, in quanto le componenti, soprattutto nel campo delle insegne, sono molteplici, che vanno dal tipo di attività, al luogo in cui essa si svolge, all’aspetto architettonico dell’immobile, al marchio della ditta richiedente, ecc. È possibile tuttavia individuare disposizioni di carattere generale, in grado di regolamentare le modalità di presentazione delle richieste di approvazione, ed una maggiore razionalizzazione nella localizzazione di certe installazioni. Il Comitato di Architettura dovrà caso per caso valutare la richiesta, in funzione dei luoghi e delle circostanze.
Art. 58 – TIPO Dl INSTALLAZIONI
Le disposizioni che seguono interessano le seguenti installazioni:
– Insegne per attività commerciali, industriali, artigianali, professionali, per uffici, locali ed aree di interesse generale, ed altre similari.
– Installazioni di tende parasole per vetrine di ambienti commerciali, similari, e per uso abitazione.
Art. 59 – DOMANDA Dl APPROVAZIONE
– Insegne e tende parasole
a) Generalità o ragione sociale del richiedente.
b) Indicazioni del tipo di attività esercitata (per soli negozi od altre attività).
c) Grafica dell’eventuale logo e marchio relativo all’attività esercitata (per i soli negozi od altre attività).
d) Planimetria generale della zona con l’indicazione dell’immobile nel quale si svolge l’attività, o dell’unità abitativa.
e) Pianta del locale in cui si svolge l’attività o dell’abitazione.
f) Fotografia del prospetto del fabbricato, limitato all’ingresso del locale del punto in cui si intende installare l’insegna o la tenda parasole.
g) Fotografia del prospetto del fabbricato, limitato all’ingresso del locale del punto in cui si intende installare l’insegna o la tenda parasole.
h) Disegno della tenda o dépliant commerciale della stessa.
i) Specifiche tipologiche e tecniche del sistema di illuminazione delle insegne e dei corpi illuminati.
l) Relazione tecnica con l’indicazione dei materiali usati, dei colori e di altri elementi dell’insegna e delle tende.
– Bandiere, striscioni, cartelloni di carattere pubblicitario, sportivo e di altro tipo.
a) Generalità del richiedente.
b) Indicazione del tipo di manifestazione, degli organizzatori e degli eventuali sponsors, e localizzazione delle manifestazioni.
c) Durata della manifestazione.
d) Planimetria generale della zona in cui saranno realizzate le installazioni.
e) Disegni o fotografie degli elementi da installare con le indicazioni di:
Dimensioni.
– Colori o scritte.
– Materiali usati.
– Tipi di sostegno e relative dimensioni.
– Specifiche tipologie e tecniche del sistema di illuminazione, e corpi illuminanti.
– Installazione di strutture ed attrezzature per avvenimenti sportivi, culturali, ed altre similari.
Si tratta in particolar modo di recinzioni di aree entro le quali sono previste installazioni di tende, palchi ed altre similari. Gli elaborati da presentare sono:
a) Generalità del richiedente.
b) Indicazioni del tipo di manifestazione, degli organizzatori e degli eventuali sponsors e localizzazione delle manifestazioni.
c) Planimetria generale della zona in cui saranno realizzate le installazioni.
d) Pianta delle disposizioni delle varie installazioni.
e) Relazione tecnica con indicazione della tipologia dei vari elementi, relativi materiali e colori, precisazione della durata della manifestazione e altre eventuali indicazioni utili per l’esame tecnico del progetto, compreso il progetto di un eventuale programma di illuminazione, con le specifiche tipologiche e tecniche del sistema di illuminazione e dei corpi illuminanti.
Cartelli per indicazioni particolari relativi ad immobili.
Rientrano in questa tipologia:
– Targhe per l’individuazione dei nomi dei fabbricati.
– Cartelli indicanti “Vendesi” o “Affittasi”.
– Altre eventuali indicazioni.
Per la tipologia ed i materiali si fa riferimento a quelli esistenti. La documentazione richiesta è uguale a quella relativa alle insegne.
Art. 60 – NORME PARTICOLARI
Insegne
a) Materiali: Salvo casi particolari si sconsiglia l’uso di materiale plastico.
b)Illuminazione: Salvo casi particolari, non sono ammesse insegne luminose. L’illuminazione delle insegne può essere realizzata con luce indiretta o riflessa.
Art. 61 – CARTELLI INDICANTI “VENDESI” E “AFFITTASI”
È assolutamente vietata l’affissione di questi cartelli su finestre (anche se all’interno), porte e pareti esterne dell’immobile a cui si fa riferimento. Informazioni di questo tipo sono ammesse solamente su speciali bacheche che possono essere installate, previa approvazione del Comitato di Architettura del Consorzio, lungo i passaggi ed aree pubbliche.
Gruppi elettrogeni
Premessa
Al fine di evitare o limitare al massimo il disturbo ai Consorziati, derivante dal rumore, dalle vibrazioni, dai gas di scarico dei motori dei gruppi elettrogeni che sono e saranno installati nel territorio consortile, il Comitato di Architettura del Consorzio Costa Smeralda ha ritenuto necessario varare le norme che seguono, che ogni Consorziato interessato dovrà osservare nel reciproco rispetto del quieto vivere dei Consorziati che abitano nella zona circostante al punto di installazione dell’impianto.
Art. 62 – TIPI Dl INSTALLAZIONE
In relazione al loro utilizzo, l’installazione di gruppi elettrogeni può essere di due tipi:
– Installazione temporanea:
a) Questo tipo di installazione è di carattere provvisorio ed interessa in maniera particolare i cantieri edili, per i quali non è possibile un allaccio di energia elettrica Installazione fissa.Si tratta di installazione facente parte degli impianti generali di un fabbricato e quindi avente carattere di emergenza.
Gli impianti in questione vengono utilizzati soprattutto da strutture di pubblico interesse (Alberghi, uffici, infrastrutture, ecc.). Entrambi i tipi di installazione devono garantire il minor disturbo possibile, e pertanto devono essere osservate le regole che seguono.
Art. 63 PRESENTAZIONE DOMANDA AL COMITATO Dl ARCHITETTURA
Chiunque intenda installare un gruppo elettrogeno di qualunque tipo, anche a carattere provvisorio, nell’ambito del territorio consortile, deve presentare formale richiesta scritta al Consorzio Costa Smeralda. Alla domanda di richiesta di approvazione deve essere allegata la seguente documentazione:
a) Stralcio del piano di lottizzazione, nel quale sia incluso il lotto e/o il fabbricato per il quale si intende installare l’impianto. Lo stralcio di cui sopra deve riportare i fabbricati esistenti nell’area circostante, che potrebbero subire i problemi causati dal gruppo elettrogeno, e la loro destinazione, (residenziale, alberghiera, media, ecc.).
b) Dépliant rilasciato dalla ditta fornitrice, con indicazione di tutte le caratteristiche specifiche del gruppo, sia a minimo sia a massimo regime. Devono inoltre essere fornite tutte le garanzie tecniche relative al fabbricato nel quale viene installato il gruppo elettrogeno, in relazione alle conseguenze derivanti dal rumore, dalle vibrazioni, dai gas di scarico, dalla temperatura, ecc.
c) Disegni completi (planimetria del lotto scala 1:200, piante, prospetti, sezione e particolari almeno in scala 1 :50) del vano di alloggiamento del gruppo elettrogeno, con l’indicazione dei materiali usati per l’insonorizzazione, la qualità, il loro modo di applicazione, ed il calcolo di assorbimento sonoro.Il progetto dovrà inoltre contenere le indicazioni relative al sistema di assorbimento delle vibrazioni del motore e di depurazione dei gas di scarico.
Art. 64 – CONTROLLI
Ad installazione avvenuta, prima che si proceda alla messa in esercizio del gruppo elettrogeno, alla Segreteria del Comitato di Architettura del Consorzio Costa Smeralda, deve essere consegnata copia degli eventuali nulla osta di legge, rilasciati dagli Enti Pubblici preposti al controllo degli impianti in questione. ln ogni caso, l’installazione del gruppo elettrogeno è sempre subordinata alla preventiva autorizzazione da parte del Comitato di Architettura del Consorzio. Il grado di pressione sonora determinato dal gruppo elettrogeno che si intende installare, non deve essere superiore ai 35 decibel, misurati al confine della proprietà nella quale è prevista l’installazione e con un impianto a massimo regime. Il proprietario dell’impianto dovrà procedere a sua cura e spese, ed alla presenza di un rappresentante del Consorzio Costa Smeralda ad effettuare la misurazione dei decibel, mediante specifico strumento, e detta misurazione dovrà essere fatta in ore in cui il grado di rumorosità naturale della zona sia il più basso possibile. Non è inoltre ammessa l’immissione diretta nell’aria di gas di scarico che devono invece passare attraverso filtri che riducono al massimo il grado di tossicità. Per quanto concerne le installazioni temporanee, ad utilizzo continuo da parte di imprese costruttrici, si dovranno osservare anche le norme relative ai lavori durante l’alta stagione.