Porto Cervo rende omaggio a Don Raimondo Satta
Una messa celebrativa in programma il 12 giugno in occasione del terzo anniversario dalla scomparsa del parroco che ha guidato la Chiesa di Stella Maris
Sono passati tre anni dalla scomparsa di Don Raimondo Satta, il parroco che ha guidato uno dei gioielli architettonici del Consorzio Costa Smeralda. La Chiesa Stella Maris di Porto Cervo, che porta la firma di Michele Busiri Vici, ha scelto di rendere omaggio al sacerdote con una Santa Messa in programma giovedì 12 giugno ore 17:30.
Don Raimondo Satta, per alcuni definito anche come Don Rai per via delle sue infinite doti comunicative, ha lasciato un ricordo indelebile nel cuore dei fedeli nel momento. Da quando è stato alla guida della parrocchia di Porto Cervo hanno sempre potuto contare su di lui. Negli anni è diventato un punto di riferimento non solo spirituale e umano, ma anche culturale. Disponibile al confronto, all’ascolto, senza alcune distinzione dato che le porte di questa chiesta sono sempre state aperte a tutta la comunità.
Oltre ad aver ricoperto il ruolo di Direttore dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose Sassari/Tempio-Ampurias “Euromediterraneo”, è stato un divulgatore di cultura come dimostra il libro da lui stesso scritto “Stella Maris. Icona del cielo e della terra”. Un volume che contiene la storia della chiesa di Porto Cervo nonché l’anima di don Satta. È proprio a lui che familiari, amici, fedeli hanno deciso di dedicare questa giornata di fede. Un momento, promosso dai fratelli Rita e don Gianni, che coincide con le seguenti parole contenute nel Vangelo: «Pastor bonus qui dat animam suam pro ovibus» (Il Buon Pastore, a imitazione di Cristo, che dà la sua vita per le pecore).
Don Gianni Satta ha voluto ricordare così suo fratello don Raimondo: “Interceda presso il Signore per la sua amata comunità di Stella Maris, per la diocesi di Tempio Ampurias che amorevolmente ha servito, per la Chiesa, sposa del Signore che con gioia, passione, bellezza e intelligenza feconda ha reso luogo di incontro dell’uomo con Dio.”
Riccardo Lo Re