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Addio a don Raimondo Satta, il sacerdote di Stella Maris

Ha guidato la storica parrocchia di Porto Cervo fin dall’inizio: «Con l’Aga Khan uno dei primi esempi di dialogo interreligioso». Il cordoglio di tutta la comunità del Consorzio Costa Smeralda.

È scomparso a soli 62 anni don Raimondo Satta; la conferma arriva dal fratello, don Gianni, parroco di San Paolo. Era il parroco di Stella Maris, la chiesa di Porto Cervo, gioiello architettonico del Consorzio Costa Smeralda, firmato da Michele Busiri Vici alla fine degli anni Sessanta. Don Raimondo, nato a Olbia, è deceduto nell’ospedale di Sassari, dove era ricoverato da qualche tempo per combattere una malattia che non gli ha dato scampo.

Don Raimondo Satta ha guidato la storica parrocchia di Porto Cervo fin dall’inizio. Per tutti i fedeli, celebri e non, don Raimondo era un faro: spirituale, umano, culturale. Disponibile con tutti, senza alcuna fatica non faceva disparità nella sua comunità smeraldina. Ecco cosa disse nella nostra intervista pubblicata su Costa Smeralda Journal nel 2019: «Le porte (di Stella Maris n.d.r.) sono sempre aperte, qui si fa messa 365 giorni l’anno. Tutti fanno parte della nostra comunità: gente del luogo e gente che viene qui in vacanza. Non mi piace neanche chiamarli turisti, perché per me sono dei parrocchiani che vengono qui e vivono insieme a noi».

Don Rai, come molti lo chiamavano per via delle sue doti comunicative, sapeva benissimo di essere la guida spirituale di una comunità religiosa non comune. Stella Maris fu edificata su un terreno donato appositamente dal principe ismaelita: «Con l’Aga Khan uno dei primi esempi di dialogo interreligioso» affermò.

«Il Principe è una persona rispettosissima e questa chiesa rappresenta uno dei primi esempi di dialogo tra religioni. È uomo intelligente che, con la creazione del Consorzio Costa Smeralda, ha dato vita a un fenomeno straordinario, un mondo invidiato e in alcuni casi anche scimmiottato. Non è venuto qui a costruire una casa, ma a creare un progetto turistico che dopo tanti decenni è ancora in piedi» aveva poi sottolineato.

In molti lo chiamavano il confessore dei vip, ma a lui questo appellativo proprio non piaceva. «No, non sono il confessore dei vip. Io sono il parroco di una comunità che è sempre esistita, anche prima della nascita del Consorzio Costa Smeralda. Abbiamo un grande centro giovanile, con un campo scuola che conta 120 ragazzi. Stella Maris non è un luogo per turisti, ma un luogo per persone». Ogni 28 agosto si celebra la consacrazione della chiesa, avvenuta nel 1968. Il momento più suggestivo è la tradizionale processione a mare, con il simulacro di Maria seguito dalle imbarcazioni. «Quando fu istituita la festa, per permettere la processione il Principe Aga Khan decise di posticipare le regate ai primi di settembre. Questo la dice lunga sulla sua grande sensibilità e sul suo rispetto nei confronti della nostra comunità» aveva così concluso don Raimondo Satta.

Direttore dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose Sassari/Tempio-Ampurias “Euromediterraneo”, Raimondo Satta era anche scrittore e divulgatore, di fede e di cultura. Fra le sue pubblicazioni spicca il libro Stella Marìs. Icona del cielo e della terra, in cui racconta la storia della chiesa di Porto Cervo. Un’opera che racchiude lo spirito di don Raimondo.

Arianna Pinton

Credits: Marcello Chiodino

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CS Journal è la voce ufficiale del Consorzio Costa Smeralda, edito per i propri associati e per l’indotto turistico che ogni anno affolla le aree consortili di Porto Cervo. Un magazine formato tabloid che valorizza l’identità del Consorzio e tutte le realtà del territorio.