Porto Cervo, folla per Ranucci: “Difendiamo il diritto ad essere informati”
Il giornalista d’inchiesta più famoso d’Italia è approdato nel borgo gioiello per prendere parte al festival Porto Cervo Libri
Un mare di applausi, domande serrate e un pubblico rapito dalle parole di uno dei giornalisti più apprezzati, ma anche discussi e seguiti d’Italia. Così si è trasformata ieri sera la spiaggetta del Sottopiazza di Porto Cervo, gremita in ogni ordine di posto per il settimo appuntamento della rassegna letteraria del Consorzio Costa Smeralda, che ha ospitato Sigfrido Ranucci, volto e anima di Report. L’occasione: la presentazione del suo ultimo libro, La Scelta (Bompiani), già al centro di un vivace dibattito nazionale. Accolto con grande calore, Ranucci non si è sottratto a nulla: ha risposto alle domande del pubblico, firmato copie e dialogato con il giornalista Giorgio Fresu e la conduttrice di Radio Rai Pamela D’Amico, in un confronto brillante e senza filtri. La serata è stata introdotta dal direttore artistico Luigi Puddu, che ha sottolineato come la rassegna stia portando in Costa Smeralda nomi capaci di unire cultura e attualità. Dal crac Parmalat al “tesoro” di Calisto Tanzi, fino alle indagini su Flavio Tosi: Ranucci ha ripercorso alcuni dei capitoli più incisivi della sua carriera, raccontando non solo gli scoop ma anche il prezzo personale e professionale pagato. Ha ricordato le oltre 200 querele e i 125 milioni di euro di richieste risarcitorie piovute negli anni, in gran parte archiviate o concluse con piena assoluzione. E proprio da queste battaglie nasce l’idea di un nuovo progetto: una trasposizione teatrale in tv de La Scelta, per raccontare non solo le inchieste ma anche gli anni di processi che ne conseguono. Uno dei passaggi più toccanti è stato l’appello ai giovani: «Serve passione per questo mestiere – ha detto –. Ho incontrato ragazzi preparatissimi, ma spesso si confonde lo strumento con il contenuto. Il giornalismo è occhi, percezione diretta, andare per strada e capacità di verifica. Solo così si fa davvero la differenza». Ampio spazio anche al tema delle fake news: «Sto scrivendo un piccolo volume per i ragazzi delle medie – ha rivelato – per insegnare loro a riconoscere le bufale che viaggiano online». Ha ribadito l’importanza del fact checking, ricordando il maestro Roberto Morrione, storico direttore di Rainews 24, Sul fronte politico, ha chiarito: «Le richieste di risarcimento arrivano da tutto l’arco parlamentare. Se il giornalista fa il cane da guardia della democrazia, è normale che finisca per indagare di più su chi governa più a lungo». Più severo il suo giudizio sulle recenti norme che consentono la chiusura anticipata di processi e l’anonimato per gli indagati arrestati o per gli imputati di lunga durata: «È un rischio enorme di oblio di Stato». A chi gli ha chiesto se abbia mai avuto paura, Ranucci ha risposto con sincerità: «È un sentimento umano, serve a salvare la tua vita e quella delle persone vicine. Ma il nostro compito resta difendere il diritto dei cittadini a essere informati». La serata si è chiusa tra applausi scroscianti e nuove domande del pubblico, tra cui quelle del presidente del Consorzio Costa Smeralda, Renzo Persico, che ha dialogato con Ranucci sui temi più caldi. Un incontro che ha confermato come il giornalismo d’inchiesta, tra coraggio e fatica, rimanga ancora oggi un presidio irrinunciabile della democrazia.
Davide Mosca