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spiagge Costa Smeralda

Ventidue tesori da tutelare e coccolare

Le spiagge gestite dal Consorzio Costa Smeralda sono un esempio di sostenibilità ambientale. Da giugno una ordinanza del Comune vieta l’uso della plastica monouso. È consentito fumare soltanto nelle aree indicate dalla cartellonistica consortile

C’è una filosofia alla base del sogno smeraldino. È la consapevolezza che il valore di questa magica destinazione non potrà mai prescindere dalla tutela e dalla salvaguardia ambientale. È una promessa fatta alla natura quasi sessant’anni fa dal Principe Karim Aga Khan in persona, quando la Costa Smeralda era ancora solo un insieme di idee e visioni lungimiranti concentrate nella sua brillante mente. Dal 1962 il Consorzio Costa Smeralda si impegna quotidianamente a difendere questo immenso patrimonio fatto di mare turchese, sabbia bianca, macchia mediterranea e rocce disegnate dal vento. Un impegno che diventa sempre più ampio e concreto grazie all’efficienza dei servizi e alla capacità di chi pianifica le strategie e opera nelle aree consortili. Fondamentale, inoltre, la collaborazione con il Comune di Arzachena, che abbraccia il grosso della Costa Smeralda. Poco più di un anno fa con l’amministrazione comunale era stata per esempio rinnovava una convenzione che ha affidato al Consorzio nuovi e importanti compiti. Tra questi c’è la competenza esclusiva sulla pulizia di ben ventidue spiagge, per un totale di otto ettari: Liscia Renè, Cala Granu, Cala della Ghiaia, Cala Ginepro, I Gigli, Dolce Sposa, Cala Romantica, Porto Paglia, Piccolo Pevero, Grande Pevero, Porto Liccia, Romazzino, Spiaggia del Principe, Piccolo Romazzino, Fumagalli, La Celvia, Li Itriceddi, Il Bagaglino, Pitrizza, Cala del Faro, Liscia Ruja e Cala Petra Ruja. In questi capolavori della natura è il Consorzio Costa Smeralda, attraverso l’Ufficio infrastrutture e ambiente, a occuparsi di ogni cosa, come della pulizia quotidiana dell’arenile nel periodo compreso tra i mesi di aprile e settembre.  Inoltre il Consorzio, in base alla convenzione firmata con l’amministrazione comunale di Arzachena guidata dal sindaco Roberto Ragnedda, si occupa anche dello spostamento della posidonia dall’arenile. Erroneamente chiamata alga, la posidonia oceanica è una pianta acquatica, endemica del mar Mediterraneo, che tra i tanti compiti ne ha uno ben preciso e che non si può di certo sottovalutare: quello di proteggere la spiaggia dall’erosione causata dal moto ondoso del mare, in particolare durante le mareggiate invernali. Per questo gli operai del Consorzio Costa Smeralda, in base alle normative vigenti, all’inizio di ogni stagione raccolgono la posidonia e la depositano in aree poco lontane dalle spiagge. Quando la stagione turistica finisce, la pianta acquatica viene riposizionata al suo posto. Una operazione indispensabile che contribuisce a difendere un patrimonio tanto bello quanto fragile e delicato. Tra le altre competenze del Consorzio, presieduto da Renzo Persico, c’è poi quella relativa alla raccolta differenziata dei rifiuti. Una azione importante che punta a rendere sempre più effettiva la pulizia delle spiagge e ancor più corretto il successivo conferimento in discarica. Fondamentale, in questo senso, è l’ordinanza firmata la scorsa primavera dal sindaco di Arzachena Roberto Ragnedda. Dal 1 giugno 2019 in tutte le spiagge comprese all’interno dei confini comunali, e quindi anche in quelle della Costa Smeralda, è obbligatorio rispettare le regole che vietano l’uso della plastica monouso. Chiunque frequenti le spiagge può utilizzare solamente bicchieri, piatti, posate, contenitori, cannucce e sacchetti in materiale biodegradabile. È invece consentito portare in spiaggia le bottigliette d’acqua in plastica, che dovranno essere naturalmente conferite negli appositi cestelli. Nei mesi scorsi gli operai del Consorzio Costa Smeralda hanno installato la nuova cartellonistica per informare tutti i bagnanti della novità di quest’anno. Nelle stesse spiagge in cui è vietata la plastica, inoltre, vige anche il divieto di fumo, fatta eccezione per le aree dedicate ai fumatori indicate sempre dai cartelli del Consorzio.  Insomma, una serie di importanti provvedimenti messi in campo per difendere in modo ancor più deciso ed efficace la natura dall’inquinamento a opera dell’uomo. Una rivoluzione che nel giro di pochi mesi ha contagiato il grosso dei Comuni costieri della Sardegna e della Gallura in particolare, soprattutto dopo il recente ritrovamento di un capodoglio femmina incinta, con al suo interno ventidue chili di plastica ingerita in diversi angoli del mar Mediterraneo. Un importante passo verso una sempre più concreta sostenibilità ambientale, che il Consorzio Costa Smeralda sposa con decisione attraverso tutti i suoi mezzi, dalle squadre di operai impegnate ogni giorno per garantire la tutela della natura fino ai canali social che informano i bagnanti sulle novità e li invitano a fare la loro parte nel rispetto di questo patrimonio ambientale che è la vera ricchezza della destinazione. In fondo il Consorzio, ormai 57 anni fa, era stato fondato dal Principe Karim Aga Khan proprio per pianificare e controllare lo sviluppo di quella che sarebbe presto diventata una meta turistica famosa in tutto il mondo proprio per i suoi tesori naturali e le bellezze delle sue architetture perfettamente integrate nell’ambiente.

Dario Budroni

Article by Dario Budroni

CS Journal è la voce ufficiale del Consorzio Costa Smeralda, edito per i propri associati e per l’indotto turistico che ogni anno affolla la Costa Smeralda. Un magazine formato tabloid che valorizza l’identità del Consorzio e tutte le realtà del territorio.