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Leonardo compie 75 anni: la sua storia di successo in un libro

È anche grazie ad aziende strategiche come Leonardo che il nostro Paese rimane agganciato ai vagoni di testa delle democrazie occidentali

Una storia legata a stretto giro a quella della rinascita del nostro Paese dopo il secondo conflitto mondiale. Perché Finmeccanica, oggi Leonardo, è stata e continua ad essere l’azienda fiore all’occhiello del nostro Paese che ci invidiano in tutto il mondo. Proprio quest’anno ricade l’anniversario della nascita di quel grande progetto imprenditoriale. Era il 18 marzo del 1948 quando Finmeccanica fu costituita per guidare la ricostruzione post-bellica del nostro Paese nei settori della termoelettromeccanica e nella cantieristica. Un libro di recente pubblicazione, firmato dall’inviato del Sole 24Ore, Paolo Bricco, per la casa editrice il Mulino ne ripercorre i momenti salienti. Il volume dal titolo “Leonardo. Motore industriale e frontiera tecnologica dell’Italia” rappresenta una chiave di lettura originale della storia d’Italia dal 1948 oggi analizzando l’evoluzione economica, sociale e culturale del nostro Paese attraverso storie di persone che hanno reso grande questa azienda, ma anche i mercati di riferimento e le tecnologie. Oggi Leonardo è leader mondiale nei settori dell’Aerospazio, Difesa e Sicurezza. «Leonardo – scrive Bricco nel libro, da poco pubblicato – è espressione del suo tempo, del tempo della globalizzazione e del capitalismo ipertecnologico e del tempo dell’Italia, alla cui fisiologia industriale fornisce un contributo fondamentale”.

L’autore ha individuato cinque fasi storiche, la prima individuata negli anni 40’-’50, la seconda tra gli anni sessanta e ottanta, la terza tra i ’90 e i 2000, la quarta fino al 2013 e la quinta dal 2013 in poi. A 75 anni dalla sua nascita, Leonardo, ricorda Bricco, rappresenta, in definitiva, “un elemento essenziale nel sistema tecno-manifatturiero del nostro Paese. L’Italia sta sperimentando una crescente marginalizzazione: non è più la cerniera fra Est e Ovest quando l’Ovest significava democrazia e l’Est comunismi, non ospita più il maggiore Partito comunista europeo, non è più la cerniera fra Nord e Sud del mondo posta nel cuore del Mediterraneo. Nonostante ciò, l’azienda è parte integrante della manifattura internazionale a forte caratura geopolitica. E, dunque, contribuisce sotto il profilo sistemico alla natura del Paese e al suo posizionamento. Se l’Italia rimane agganciata ai vagoni di testa delle democrazie occidentali è grazie – anche – ai suoi ultimi grandi gruppi industriali. Leonardo – sottolinea il giornalista – si trova sulla prossimità delle frontiere tecnologiche. E, dunque, anche l’Italia lo è. In un contesto internazionale contraddistinto da mutamenti significativi, l’Italia vive la grande crisi dell’automobile, dell’informatica, della chimica. Si tratta di un passaggio storico che rischia di disarticolare il sistema produttivo nazionale».

Davide Mosca

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