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Bandiera Blu

La “Blue Economy” della Gallura si trova a Porto Cervo

Lo sostiene una ricerca del Cipnes Gallura mostrando gli effetti positivi delle strutture alberghiere smeraldine sul Nord Est dell’Isola

L’acqua è il motore che produce più ricchezza in Sardegna sotto l’aspetto turistico ed economico . La Gallura è prima in Italia per numero di occupati nell’economia del mare e la seconda, dopo Trieste, per valore aggiunto. I dati emergono dalla pubblicazione annuale di Unioncamere che definisce e raggruppa tutte le attività economiche che si svolgono nel e sul mare: come la pesca, la cantieristica navale, la gestione di hotel, il trasporto merci. Le aziende della Gallura marittima orientale attive nell’economia del mare – conosciuta a livello internazionale come “Blue economy” – generano ricavi per 1 miliardo e 600 milioni, come accertato da una ricerca del Cipnes Gallura. Sono proprio gli alberghi del Consorzio Costa Smeralda, secondo la ricerca, uno degli asset che apporta maggior valore aggiunto a tutta la filiera, grazie al livello di competitività e alta marginalità a livello mondiale. Tra le società che operano nelle sette filiere dell’economia del mare, oltre gli alberghi di Smeralda Holding, società italiana controllata da Qatar Holding, braccio operativo di QIA, uno dei fondi sovrani più importanti al mondo, ci sono anche, per fare alcuni esempi, quelle della cantieristica nautica del distretto produttivo di Olbia e la fabbrica del tonno As do Mar. Nella Gallura marittima sono occupati nell’economia del mare quasi 11 mila addetti, che rappresentano il 16.8% degli occupati totali; il valore aggiunto prodotto è pari a 458 milioni di euro e rappresenta il 13,9% di quello complessivo. I dati fanno riferimento al 2018 e sono contenuti nell’edizione 2019 del Rapporto “Economia del mare,” l’ultimo in cui Unioncamere censisce la soppressa provincia di Olbia-Tempio con i suoi 26 Comuni. Nelle due successive edizioni Unioncamere analizza infatti solamente la provincia di Sassari, includendovi anche i Comuni della Gallura. La tendenza nel nord est della Sardegna, sia per gli occupati che per il valore aggiunto, è sempre stata in crescita. Nel 2016 e nel 2017 la Gallura marittima era, secondo i rapporti di Unioncamere, al primo posto in Italia per occupati nell’economia del mare (rispettivamente con il 15,5% e il 15,8% sul totale degli occupati totali dell’ex provincia di Olbia-Tempio), mentre per il valore aggiunto sono passati dal quarto posto in Italia del 2016 al terzo del 2017, fino al secondo del 2018. A farla da padroni sono certamente gli alberghi e tutti i servizi connessi al turismo: infatti nella ripartizione degli addetti la maggioranza è occupata nei “Servizi di alloggio e ristorazione” (37,7%); a seguire “Movimentazione di merci e passeggeri” (21,8%) e “Attività sportive e ricreative” (20,3%). La media più alta di occupati si registra nei settori “Movimentazione merci e passeggeri” e “Servizi di alloggio e ristorazione” con livelli di media che vanno da 10 a 12 unità per impresa. La rilevanza dell’economia del mare è un ottimo indicatore sulla competitività della Gallura. La Blue economy è uno dei settori più sostenibili. Le sue attività operano sul mare e a difesa del mare e hanno un impatto economico rilevante: un euro prodotto dalla Blue economy ne attiva altri 1,7 sul resto dell’economia del territorio. Emerge come le aziende galluresi attive nella Blue economy sono 2084, pari al 10,8% delle imprese attive nel 2018 nella ex provincia di Olbia-Tempio. Gli occupati diretti sono 11.104, un numero in linea con i dati di Unioncamere, e sono pari al 19,4% di tutti gli occupati della ex provincia di Olbia-Tempio. I bilanci del 2019 delle società analizzate, ultimo anno prima del Covid, indicano che i ricavi complessivi sono pari alla considerevole cifra di 1 miliardo 642 milioni di euro.

Giandomenico Mele

Credits

  • Marcello Chiodino

Article by

CS Journal è la voce ufficiale del Consorzio Costa Smeralda, edito per i propri associati e per l’indotto turistico che ogni anno affolla le aree consortili di Porto Cervo. Un magazine formato tabloid che valorizza l’identità del Consorzio e tutte le realtà del territorio.