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Il 2027 raccontato da Sergio Rizzo a Porto Cervo

Il noto giornalista del Corriere della Sera celebre per il libro La Casta sarà ospite del terzo appuntamento della rassegna di Porto Cervo Libri

Porto Cervo Libri non si ferma. Dopo il successo dell’incontro con Antonio Caprarica, è il turno di un altro grande giornalista italiano celebre per le sue inchieste e i suoi editoriali graffianti sulla società di oggi. Stiamo parlando di Sergio Rizzo, firma del Corriere della Sera, poi Repubblica, MF-MilanoFinanza e L’Espresso è divenuto noto al grande pubblico come autore, a quattro mani con Gianantonio Stella, del celebre saggio “La Casta”. Mercoledì 30 luglio alle 19.30 in piazza Centrale – ingresso libero e gratuito –  si viaggerà nel tempo. L’autore infatti presenterà il suo “2027 Fuga dalla democrazia” (Solferino) in coppia con Fulvio Giuliani, direttore de La Ragione, quotidiano giovane, ma con molto seguito che ha collaborato alla realizzazione dell’evento.

Sergio Rizzo ha alle spalle una lunga bibliografia:  “02.02.2020. La notte che uscimmo dall’euro” (2018), “La memoria del criceto” (2019) e, con Tito Boeri, “Riprendiamoci lo Stato” (2020), “Potere assoluto. I cento magistrati che comandano in Italia” (2022), “Il Titanic delle pensioni. Perché lo Stato sociale sta affondando” (2023) e “Io so’ io. Come i politici sono tornati a essere intoccabili” (2024).

Questa volta però si cimenta di un’Italia futuribile (ma verosimile) devastata dal cambiamento climatico. Nel corso delle elezioni presidenziali del settembre 2027 non si presenta a votare quasi nessuno. L’astensionismo non solo si fa sentire ma causa una valanga di emergenze che si traducono in una crisi della democrazia. Ad un certo punto il premier eletto dal popolo – leader decisionista di una coalizione di destra – sembra svanire nel nulla. Mentre la magistratura effettua le indagini su una misteriosa serie di attentati, l’economia crolla e l’Unione Europea osserva con preoccupazione ciò che sta accadendo all’Italia: la Penisola è vittima di una escalation che la rende una democratura passatista e xenofoba e prendono piede le voci di complotti internazionali.  A rovesciare le sorti potrebbe essere l’eroico gesto di un capitano della guardia costiera, immigrato albanese naturalizzato: un uomo d’ordine in crisi di coscienza.

Il libro di Rizzo diventa un ritratto ironico della politica italiana, uno specchio deformante delle sue pulsioni più profonde e un lucido avvertimento su ciò che potremmo diventare: questo libro ci spiega che la fantapolitica non è poi così lontana come sembra.

Riccardo Lo Re