G20 delle spiagge, c’è anche Arzachena
Tra futuro e sostenibilità: il Comune ha partecipato al network che coinvolge le località balneari con il maggior numero di presenze turistiche
Il mare è una risorsa da tutelare. E i flussi turistici sono un qualcosa da incanalare verso un futuro sempre più sostenibile. Per questo le località balneari che registrano il maggior numero di presenze in Italia si incontrano da quattro anni al G20 delle spiagge, con l’obiettivo di discutere delle problematiche e delle opportunità che le accomunano. Non poteva dunque mancare il Comune di Arzachena che, dopo Bibione nel 2018, Castiglione della Pescaia nel 2019 e Vieste nel 2020, ha appena visto una sua delegazione impegnata a Jesolo.
Arzachena al G20
Forte delle sue presenze turistiche, il Comune di Arzachena, che comprende anche la Costa Smeralda, ha partecipato al G20 delle spiagge con tutta la sua esperienza. «Il G20 è un’occasione di confronto e di crescita accanto alle altre località del resto d’Italia con cui condividiamo le medesime problematiche. Nei tavoli tematici a cui parteciperemo si parlerà di Blue economy, di Pnnr, di programmazione europea, di infrastrutture e trasporti per un futuro più sostenibile per Arzachena e per l’Isola. In particolare, approfondiremo la delicata questione trasporti con la Geasar, rappresentata dal manager Mario Garau. È la prima volta che coinvolgiamo un operatore economico al summit – ha spiegato prima del G20 Cristina Usai, vicesindaca e assessore al Turismo del Comune di Arzachena -. Inoltre, con il supporto dell’università Cà Foscari di Venezia, concentreremo l’attenzione sulla stesura di una proposta di legge per giungere al riconoscimento dello status di città balneare. È un passaggio fondamentale per sottolineare la particolarità delle nostre destinazioni e ottenere risorse e riconoscimenti dal governo grazie a cui gestire efficacemente i territori e i servizi offerti che risentono della stagionalità dei flussi turistici».
Il vertice
Come spiegano gli organizzatori, il network del G20 è diventato un punto di riferimento per tutte le amministrazioni che registrano oltre 1 milione di presenze ma che hanno stabilmente meno di 15mila abitanti. Un’occasione di confronto su temi caldi tra cui ambiente, demanio, sicurezza, fiscalità locale e sviluppo sostenibile. Grazie al lavoro svolto negli ultimi anni, inoltre, oggi i Comuni lavorano a una proposta di legge che mira al riconoscimento dello status speciale di città balneare. I ventisette centri più visitati attraggono quasi 70 milioni di presenze: un impatto enorme sul turismo nazionale.
Dario Budroni
Ph Marcello Chiodino
Article by Dario Budroni
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