Consorzio Costa Smeralda, 60 anni di bellezza
60 anni fa nacque il Consorzio Costa Smeralda grazie all’intesa tra l’Aga Khan e il gruppo formato da Patrick Guinnes, Felix Bigio, John Duncan Miller, Andrè Ardoin e René Podbielski.
Il momento è finalmente arrivato: il Consorzio Costa Smeralda oggi compie 60 anni. Un traguardo che quest’estate sarà celebrato attraverso dei grandi eventi, ma in giornate come queste è bello ripercorrere questo lungo viaggio che ha portato alla fondazione di uno dei luoghi più glamour della Sardegna. Come ogni percorso, è importante ricordare quando tutto ebbe inizio, perché è proprio da quell’istante che la Gallura cambiò diventando uno dei punti di riferimento della estate italiana. Il tutto cominciò infatti una mattina di marzo a Olbia, nel centro storico cittadino. Davanti a corso Umberto – il civico era il 193 – si presentarono dal notaio Mario Altea il principe Karim Aga Khan e un gruppo formato all’epoca da Patrick Guinnes, John Duncan Miller, Felix Bigio, Andrè Ardoin e René Podbielski. La data, la conosciamo tutti: 14 marzo del 1962. Da quel girono si mise il primo tassello del Consorzio Costa Smeralda, un’associazione che ben presto trasformò il sogno in un mito attraverso un progetto che inizialmente coinvolse 1800 ettari nell’area di Arzachena: Monti di Mola. Karim Aga Khan volle subito che questa realtà fosse senza scopo di lucro, allo scopo di controllare e governare lo sviluppo urbanistico, territoriale e architettonico del Consorzio Costa Smeralda, una meta che riuscì subito ad attrarre l’attenzione delle personalità di spicco del mondo imprenditoriale e dello spettacolo.
La visita di John Duncan Miller
Prima della firma d’intenti (avvenuta nel 1961) e dell’intesa definitiva un anno più tardi, il Consorzio Costa Smeralda aveva già dato i primi segnali ad alcuni imprenditori italiani che erano rimasti affascinati dall’incanto di Monti di Mola. Con un mare così cristallino era davvero difficile rimanere impassibili. La svolta – come raccontato di recente anche dal documentario Lo smeraldo di Gallura su Rai 5 – avvenne tuttavia verso la fine degli anni Cinquanta con l’approdo di John Duncan Miller, noto finanziere inglese. Quando si trovò dinanzi a quel pezzo di terra incontaminato fu amore a prima vista. Qualcosa di indescrivibile a parole, ma dovette sforzarsi per descrivere ciò che aveva visto nei circoli finanziari londinesi, frequentati anche dal principe Karim Aga Khan. Conviti delle sue infinite potenzialità, si cominciò con la compravendita dei terreni che erano per buona parte di proprietà delle famiglie Azara e Orecchioni. Insieme ad alcune figure di spicco della politica locale, tra le quali il consigliere regionale di Arzachena Giovanni Filigheddu, da una semplice idea il progetto cominciò a concretizzarsi ricevendo la fiducia necessaria per espandersi. Il piano ottenne gli esiti aspettati, con l’economia che cominciò a ingranare e a portare ulteriori investimenti in Gallura. L’isola doveva diventare lo sbocco per nuove avventure, ed è proprio da qui che il principe Karim Aga Khan cominciò a creare attorno a se un sistema interconnesso di aziende che servivano a lanciare la storia del Consorzio Costa Smeralda in giro per il mondo. E non poteva di certo mancare una compagnia aerea che accompagnerà generazioni di turisti: Alisarda.
Il borgo di Porto Cervo
Il Consorzio non era dunque più solo un sogno sulla carta, ma dal 14 marzo del 1962 era diventato qualcosa di reale e che guarda sempre verso il futuro. Karim Aga Khan riuscì a vedere tutto questo pensando alla nascita di ville e alberghi di lusso che insieme avrebbero dato vita al borgo di Porto Cervo. Il Consorzio Costa Smeralda doveva essere non solo una destinazione turistica di lusso, ma una seconda casa pronta ad attenderti. Ma non va mai dimenticata la sua identità esclusiva, che non dimentica le origini e le sue radici come più volte emerso con l’istituzione del Comitato di Architettura. Il gruppo, formato da Luigi Vietti, Jacques Couëlle, Michele Busiri Vici e Antonio Simon Mossa, dovette subito impostare i propri piani di sviluppo in modo da mantenere intatto quell’equilibro naturale che ha sempre distinto la Gallura. Un paesaggio ancora oggi immutato e che non smette di regalare grandi emozioni.
Un futuro da scrivere
60 anni di storia sono difficili da riassumere, ma il Consorzio ha sempre cercato di raccontarsi salvaguardando il suo splendore con investimenti continui sul territorio.
«Il principe Aga Khan – afferma il presidente del Consorzio Costa Smeralda Renzo Persico all’ANSA – è stato e sarà sempre colui che ha dato vita a un sogno creando un intramontabile mito turistico. Ma a chi oggi continua a perpetuare quell’intuizione va altrettanto merito per aver saputo conservare e migliorare, adeguando ai cambiamenti sociali, demografici, tecnologici e ambientali, una destinazione turistica che grazie alla sua organizzazione privata e alla connotazione del suo territorio è riuscita a essere un riferimento competitivo di pari passo con l’evoluzione delle esigenze del turismo di lusso internazionale».
Porto Cervo continua infatti a svilupparsi mantenendo gli standard di qualità elevati non solo ai suoi consorziati, ma anche a chi vuole conoscerla per la prima volta. Le sue attività vanno dalla vigilanza, alla realizzazione di infrastrutture moderne, ma negli anni è riuscita a costruire attorno a sé una struttura collaudata e capace di garantire i servizi medici e antincendio, con un occhio di riguardo alla sostenibilità grazie ai diversi interventi di protezione dell’ambiente durante l’anno.
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CS Journal è la voce ufficiale del Consorzio Costa Smeralda, edito per i propri associati e per l’indotto turistico che ogni anno affolla le aree consortili di Porto Cervo. Un magazine formato tabloid che valorizza l’identità del Consorzio e tutte le realtà del territorio.