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Al regista Pupi Avati il Longevity Award 2025

L’autore sarà presente a Porto Cervo in occasione della quarta edizione del festival in programma dal 5 al 7 settembre 2025

Il Longevity Fest Costa Smeralda, giunto alla quarta edizione, ci ha tenuto anche quest’anno a consegnare un premio speciale a una personalità di spicco della cultura italiana. Lo scorso anno è andato a Mogol, considerato il più grande e importante autore della canzone italiana. Questa volta, nella serata del 7 settembre alle 19:30, si è scelto di virare su una disciplina che Pietro Mereu, regista e ideatore del festival, conosce molto bene: il cinema. Nel corso della serata conclusiva del Festival, condotta dalla giornalista Barbara Carfagna, sarà assegnato al regista Pupi Avati il Longevity Award 2025. Il riconoscimento che ogni anno celebra una personalità di spicco, scelta per l’eccezionale continuità, impatto e longevità della propria opera nel tempo.

Cinema e longevità sono del resto strettamente legate tra loro. Uno studio dell’University College of London sostiene infatti che chi coltiva la sua passione per le attività artistiche vive meglio e più a lungo. La ricerca, pubblicata sul British Medical Journal, si aggiunge al report dell’Oms del 2019 che certificano gli effetti positivi dell’arte sul nostro benessere. Insomma, detto in parole povere: allunga la vita. Il cinema spesso sfida il tempo servendosi dei meccanismi di questa straordinaria invenzione, tra lunghi salti nel passato e costruzioni di un futuro possibile. In questo gioco di magia il tempo viene manipolato a piacimento arrivando addirittura a catturare il presente rendendolo immortale. È questo il bello del cinema: trasformare l’impossibile in una cosa plausibile come l’illusione di poter controllare, spezzare, ricomporre il tempo. È ciò che ha spinto autori, come lo stesso Pupi Avati, a mettersi in gioco realizzando film articolare e e mai banali. Dopo avere collaborato alla sceneggiatura di Salò o le 120 giornate di Sodoma, l’ultima opera di Pier Paolo Pasolini, ha realizzato film come La casa dalle finestre che ridono (1976), un film di genere tra i più apprezzati del regista, e opere drammatiche come Magnificat, Il papà di Giovanna, Il cuore grande delle ragazze e Dante.

Riccardo Lo Re