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Polpette di mammut per un’alimentazione sostenibile

La carne dell’animale estinto è stata ricreata in laboratorio e donata al museo Rijksmuseum Boerhaave

La crisi climatica sta avendo un impatto significativo sul sistema alimentare globale, con un milione di specie a rischio di estinzione a causa dell’innalzamento delle temperature. Secondo i dati riportati dal quotidiano The Guardian, il 60% di tutte le emissioni di gas serra è dovuto all’allevamento degli animali per il consumo di carne, la cui richiesta sta anche contribuendo alla distruzione dell’Amazzonia, come riportato dal Washington Post. Ma è ancora possibile invertire il corso di questa crisi? Si secondo Vow , azienda che ha come missione proprio quella rendere il cibo del futuro sostenibile e alla portata di tutti, attraverso la riduzione dell’agricoltura intensiva, uno dei principali fattori del cambiamento climatico.

Per raggiungere questo ambizioso obiettivo il team di ricerca ha deciso di rivoluzionare completamente il modo in cui pensiamo e produciamo la carne che consumiamo, non più allevando gli animali da macellare, ma “coltivandola” a partire dalle loro cellule, un processo noto come “cultured meat”. Non solo la carne così proposta avrebbe un impatto ambientale significativamente inferiore rispetto alla carne prodotta tradizionalmente, ma sarebbe anche più etica rispetto al tema della crudeltà verso gli animali, che non andrebbero incontro a morte certa per sfamarci. Anzi, non è nemmeno importante che siano vivi in partenza!

Con un’idea degna dell’industriale John Hammond di Jurassic Park, il gruppo di ricercatori del marchio alimentare Forged – brand partner di Vow – ha infatti realizzato una polpetta ricavata dalla carne del mammut lanoso, un animale estinto da più di 10mila anni. La scelta non è casuale, in quanto il mammut è da sempre considerato il simbolo dell’estinzione della specie, un destino che si sta avvicinando sempre di più se non cambiamo il nostro modo di vivere. La questione della carne coltivata – o sintetica- è un tema su cui ancora si sta dibattendo molto, e ci vorrà sicuramente altro tempo prima che venga considerata dalle nazioni una soluzione efficace in ambito alimentare. Quale che sia il futuro dell’alimentazione, per ora l’incredibile polpetta, unica al mondo, ora è stata donata al museo Rijksmuseum Boerhaave nei Paesi Bassi, dedicata ai progressi scientifici.

Francesco di Nuzzo

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