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Al Forte di Bard gli scatti più belli del Wildlife Photographer of the Year

Cento fotografie di natura, le più belle al mondo, sono state selezionate per l’esposizione visitabile fino al 16 luglio nella affascinante fortezza ottocentesca dove ha soggiornato perfino Napoleone

Una palla ronzante di api cactus che gira sulla sabbia calda in un ranch del Texas. È l’immagine immortalata dalla fotografa americana Karine Aigner che le ha consentito di vincere la 58esima edizione del Wildlife Photographer of the Year, uno dei concorsi più importanti al mondo dedicati alla fotografia naturalistica che è promosso dal Natural History Museum di Londra. Un riconoscimento senza precedenti anche per il numero di partecipanti, oltre 40mila provenienti da 93 Paesi diversi. Il Forte di Bard in Valle d’Aosta fino al 16 luglio prossimo ospiterà una mostra dedicata a questo concorso con una selezione di cento scatti premiati. Il tutto in un nuovo ed inedito allestimento che coinvolgerà le sale delle Cannoniere. Le foto saranno presentate per la prima volta all’interno di light panels che le renderanno ancora più belle ed emozionanti. Tra gli altri sarà esposto lo scatto di Katanyou Wuttichaitanakorn, sedicenne tailandese che è stato insignito del Young Wildlife Photographer of the Year 2023 per la fotografia che ritrae i particolari della pelle di una balena.

Non sono mancati, poi, i premiati italiani e tra questi Ekaterina Bee con l’immagine che rappresenta la bellezza di due stambecchi alpini, Alessandro Gruzza con la fotografia delle aree paludose di un lago in Cile e Lorenzo Shoubridge che ha immortalato un ghiro impegnato in una battuta di caccia. Un appuntamento da non perdere dunque all’interno di una location magica. Il forte è infatti un complesso che sovrasta il borgo di Yard in Valle d’Aosta ed è rimasto praticamente intatto dal momento della sua costruzione. Qui sono passati personaggi storici illustri, primo fra tutti Napoleone, ma anche Herny Belle, più noto con lo pseudonimo di Stendahl.

Lo steso scrittore, nel romanzo “La vie de Henry Brulard” ricorda i giorni avventurosi al seguito del condottiero francese e racconta la battaglia che si svolse proprio ai piedi del forte. La piazzaforte è costituita da tre principali corpi di fabbrica, posti a diversi livelli, tra i 400 e i 467 metri: dal più basso, l’Opera Ferdinando, a quello mediano, l’Opera Vittorio, e al più alto, l’Opera Carlo Alberto per un totale di 283 locali.
L’Opera Ferdinando si presenta a forma di tenaglia ed è costituita da due corpi di fabbrica, l’Opera Ferdinando Inferiore e l’Opera Ferdinando Superiore all’interno del quale è ubicato il Museo delle Fortificazioni e delle Frontiere.
 L’Opera Mortai, collocata alle sue spalle, e l’attigua Polveriera ospitano i locali destinati ai laboratori didattici e sono adibiti anche a mostre temporanee. A circa metà della rocca sorge l’Opera Vittorio, che ospita Le Alpi dei Ragazzi, un percorso interamente dedicato ai più giovani di avvicinamento all’alpinismo.

Davide Mosca

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